Dress for Success Rome: “Dialoghi sul Lavoro” è il nuovo format dedicato a scenari lavorativi concreti

Nelle scorse settimane Dress for Success Rome ha proposto “Dialoghi sul Lavoro”, nuovo format online ideato in collaborazione con Olimpia Ponno, coach, counselor e consulente di business che da tempo coopera con l’associazione. Innovativo e pragmatico, il progetto vuole discutere periodicamente di formazione, trasformazione, nuove prospettive, organizzazione e welfare aziendale, elaborando idee concrete, utili alla vita professionale e a quella personale dei partecipanti.

Nessun contenuto organizzato meticolosamente in slide – come questo ultimo anno ci ha abituato negli incontri formativi e informativi dell’era Covid – ma un comodo salotto in cui discutere, confrontarsi, appassionarsi, seppur ancora in modalità virtuale. Così è partito il primo appuntamento di “Dialoghi sul Lavoro” format nato dalle molteplici esigenze della no profit Dress for Success Rome e dall’idea di Olimpia Ponno, CEO di Olimpia Ponno Consultancy Lab, coach, couselor e consulente di business. Stimolato dall’ultimo Forum Lavoro – evento organizzato dalla rivista di economia Fortune Italia – il tema d’esordio è stato “Aziende e gestione delle Risorse Umane: come e perché ridisegnare, condividere, misurare obiettivi SSSMART”. Ad articolare la discussione, insieme alla dott.ssa Ponno, tre professioniste appartenenti a quattro diversi settori aziendali: Roberta Ficorella (Head and Human Resources – Minsait), Jessica Alessi (Founder & CEO – Secretary.it) e Anna Maria di Stefano (Personal Assistant to Chief Human Resources & Organization Officer – Ariston Thermo Group).

In virtù dei cambiamenti apportati dalla pandemia, anche gli obiettivi all’interno dei contesti aziendali si sono modificati, inducendo le figure dirigenziali stesse a innovare la loro figura, non più limitata alla definizione di percorsi e strategie da attuare, ma sottoposta alla necessità di instaurare un’efficace comunicazione. Originato da questa prima considerazione estrapolata da un articolo pubblicato da Fortune Italia, il dialogo tra le ospiti ha incluso una serie di interessanti riflessioni, sviluppate anche per approntare una “cassetta degli attrezzi” utile alla platea collegata online.

Jessica Alessi ha voluto sottolineare come il modello organizzativo orizzontale, sempre più diffuso in ambito aziendale, abbia reso le persone più disponibili nei confronti dei propri collaboratori, rispetto al classico modello verticale. Per lei c’è un termine chiave che va tenuto a mente, ingaggio, in riferimento al quale ha affermato: “Attraverso la comunicazione, i vertici devono implementare attività di ingaggio delle persone, perché questo cambiamento, e in particolare il lavorare a distanza, implica un forte senso di appartenenza, di responsabilità nei confronti del contesto in cui si opera. E nel quale l’assistente di direzione (ruolo cui la community di Secretary.it è dedicata, ndr) ha svolto una funzione decisiva nei nuovi modi di lavorare”.

Roberta Ficorella, responsabile delle Risorse Umane per Minsait, leader nel settore dell’IT e della consulenza, ha invece richiamato l’attenzione innanzitutto sul new normal come “il nuovo luogo di lavoro che verrà, da frequentare compatibilmente con la vita personale, non per presenza ma per ritrovare la vena creativa e la vena sociale”. Relativamente al settore delle Risorse Umane, ha espresso che “si è rivoluzionato, perché ha assunto una rilevanza fondamentale in quella che, sempre più spesso, viene definita l’attenzione all’employee experience […]. Il lavoro si è mischiato con più dimensioni e il lavoro dell’HR non è diventato solo preoccuparsi e occuparsi della parte professionale, di come le persone vivono il commitment con l’azienda, ma anche di come stanno. Anche per le HR non c’è più il confine, e sono molte le attività mandate avanti con la comunicazione. Sono numerosissimi gli interventi, le azioni delle aziende di mettere a disposizione canali del tutto nuovi. In questo momento stiamo andando ad implementare un discorso di tipo psicologico, perché le pressioni sono veramente tante. Non dimentichiamo che più sono serene le persone, tanto più gli obiettivi vengono perseguiti in maniera importante”.

Ancora sulla comunicazione, Olimpia Ponno ha ricordato l’attuale, crescente attenzione aziendale nei confronti della comunicazione interna, ai fini della gestione ottimale non solo degli obiettivi, ma anche degli imprevisti più ingestibili.

Anna Maria di Stefano –  che per l’HR Manager di Ariston Thermo Group è personal assistant – chiamata invece a esprimersi riguardo al ruolo e all’importanza della creatività, dell’importanza delle skill e del re-skilling, ha riportato appassionatamente parte della propria esperienza personale, orientata alla voglia di migliorare, esplorare, progredire. Testimonianza che ha lasciato emergere, tra le ospiti, il rilievo della proattività delle risorse, a vantaggio di obiettivi e risultati migliori e “su misura”, di qualità differente rispetto a quelli prefissati attraverso la formazione richiesta dall’alto.

Ma quali sono esattamente le caratteristiche, i criteri che permettono la formulazione di un obiettivo? La dott.ssa Ponno ha rammentato, a tal proposito, il significato dell’acronimo inglese SMART, e della motivazione che l’ha spinta a includere due ulteriori “S” alla suddetta sigla. Un obiettivo può essere definito tale quando è “specifico, misurabile, attendibile, realistico, a scadenza”, altrimenti si rimane nella sfera delle mere idee. In relazione ai mutamenti globali introdotti dall’avvento della pandemia, un obiettivo deve essere anche, necessariamente, “sostenibile e sociale”, nella doppia accezione di “orientato alla società e legato all’essere social”. Proprio su queste ulteriori caratteristiche, si è focalizzata ancora Roberta Ficorella: “Si riaggancia tutto al nuovo modo di comunicare e anche di essere. Un conto è il ruolo, il saper fare, il saper agire, un conto è saper essere parte integrante di un contesto che occupa parte integrante della nostra vita. Social, per quanto mi riguarda, si riaggancia all’obiettivo condiviso e comunicato, tanto all’esterno dell’azienda quanto all’interno […]. Ormai non è più possibile vivere l’azienda senza essere “sulla piazza”. I colleghi e i dipendenti diventano i principali protagonisti e i principali testimonial dell’azienda, e il termine sostenibile diventa importante poiché aiuta davvero le persone a sentirsi parte di un obiettivo comune”. Ma sostenibile, ricorda la Ponno, richiama anche gli obiettivi relativi all’Agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo sostenibile, validi anche per l’universo aziendale, motivo ulteriore per ritenere fondamentale questo attributo.

Ancora in relazione agli obiettivi “SSSMART”, la parte finale dell’incontro ha richiamato l’attenzione sulla tipologia delle competenze che vengono oggi richieste da parte delle aziende e delle aree HR. Le soft-skill, a parità delle hard-skill, sono diventate fondamentali per il raggiungimento dei risultati e tra le più ricercate ci sono, compatibilmente alla cultura aziendale: pensiero critico, problem solving complesso, curiosità, creatività, orientamento al risultato, intelligenza emotiva, intelligenza contestuale e sociale. Comprendere il contesto di riferimento è decisivo, poiché la qualità delle relazioni di collaborazione incide fortemente sulla produttività aziendale, circa del 31%, secondo una recente ricerca della Harvard University, menzionata durante il talk. Se questo vale per coloro che sono coinvolti in rapporti aziendali più o meno lunghi, diviene qualcosa di più articolato per le persone in cerca del primo o di un nuovo lavoro. Olimpia Ponno ha menzionato infatti qualcosa di molto importante: interessi e valori personali. Riflettere sui valori come persone, aiuta a intercettare il contesto lavorativo più adatto e stimolante per se stessi. Inoltre, interessi personali e valori sono fondamentali nel CV e nel focalizzare gli obiettivi professionali. Concorde con la Ponno è stata Anna Maria di Stefano, fautrice della creatività e delle passioni sostenute in ambito lavorativo, in quanto supporti decisivi alla creazione di ambienti fatti di buone relazioni e di armonia. Grazie alle quali, gli obiettivi si fanno non solo “SSSMART”, ma anche, letteralmente, smart.

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