Roma, torna a splendere il Portico d’Ottavia

Ci sono voluti 14 anni ma adesso finalmente è tornato a spendere nel cuore del quartiere ebraico il Portico d’Ottavia. Gli antichi resti risalenti a Settimio Severo dal 2003, erano preclusi ai visitatori per le fasi. Oggi infine la conclusione del restauro festeggiato con la presenza della sindaca Virginia Raggi insieme al sovrintendente ai beni culturali di Roma Claudio Parisi Presicce, al vicesindaco Luca Bergamo e alla presidente della comunità ebraica Ruth Dureghello.

“Il quadriportico è stato oggetto di lavori nel corso dei secoli che hanno complicato ulteriormente le attività di restauro – ha spiegato la sindaca di Roma, Virginia Raggi, a margine della cerimonia di inaugurazione – C’è una colonna, come spiegato dal Sovrintendente, in cui sono state inserite delle sonde per monitorarne eventuali piccoli movimenti, per i prossimi due anni. L’attività è stata estremamente importante e molto delicata. In un periodo di difficoltà economica bisogna far fruttare ogni centesimo ed essere grati a chi ha lavorato con grande passione”.

Ridare vita all’antico monumento non è stato facile: l’operazione del restauro è stata, infatti, complessa ed è stata condotta attraverso un team di archeologi architetti e ingegneri con l’ausilio di alte tecnologie che permetterà anche in futuro un monitoraggio attento dei resti del complesso che nei secoli è stato più volte danneggiato e rimaneggiato.

L’area che corrisponde all’antico ghetto, fu ricostruito da Augusto, al posto del più antico portico di Metello, tra il 27 ed il 23 a.C. e dedicato a nome della sorella Ottavia. Successivamente danneggiato dal fuoco fu rifatto da Settimio Severo. A questa fase appartengono per la maggior parte i resti attualmente visibili.

(GT)

Impostazioni privacy