Roma è magia allo stato puro, ma non solo per la sua bellezza: questo luogo nasconde i segreti dell’Universo, ecco come scoprirli.
Tanti sono affascinati dai misteri irrisolti, ma ancor di più chi è appassionato di magia non potrà fare a meno di lasciarsi stregare dall’ennesima scoperta legata a Roma. La città Eterna è fonte di grande attrazione per la sua bellezza, storicità e rarità, ma c’è un mondo esoterico che la lega persino alla pietra filosofale. Di cosa si tratta? Attraversare la Capitale non è mai stato così speciale, soprattutto dopo aver scoperto la verità nascosta dietro questo amuleto dall’esistenza e origini remote.
Cos’è la pietra filosofale? Sostanza catalizzatrice e simbolo per eccellenza dell’alchimia, si dice che sia un amuleto con la capacità di risanare la corruzione della materia, in una parola? Dona la vita eterna al corpo umano imperfetto e destinato alla corrosione. Speciale e rara, nessuno sa dove si trovi. Ricercata negli anni da studiosi delle più disparate branche, dall’esoterismo alla scienza, è il cavallo di Troia degli alchimisti.
Questi sono filosofi esoterici che studiano le materie che contraddistinguono tale materia così antica da non conoscerne completamente le origini. Si intersecano chimica, fisica, astrologia, metallurgia, e si spingono fino alla medicina. Non c’è sapere che non occupi la loro mente: ognuno possiede la propria specializzazione, ma c’è un comun denominatore.
Quasi tutti hanno un tarlo che li lega: scoprire dove si trova la pietra della vita eterna. La domanda allora, sorge spontanea. Questo luogo di Roma in cui la magia è più potente, nasconderebbe l’amuleto o aprirebbe il varco per raggiungerlo?
Roma e la magia, dove si trova il centro più potente della città
Resti di un’antichissima villa sorgono nella zona orientale di Roma, sul Colle Esquilino in aperta campagna. Giacciono lì indisturbati, come se si legassero all’ambiente contemporaneo ad osservare lo scorrere delle Ere, conservando nella loro materia gli elementi dell’eternità. Chiaramente, si tratta di rovine che nel tempo si sono corrose, ma custodiranno forse il segreto delle pietra filosofale che potrebbe renderle eterne? Ecco la verità che si nasconde nella Capitale.
La zona dell’Esquilino ospita i resti della Villa Palombara, abitazione del Marchese di Pietraforte, Massimiliano Savelli Palombara, da cui prende il nome la dimora. Monumento edificato tra il 1655 e i 1681, di cosa si tratta? Appunto, si parla di resti. Nel tempo, infatti, non è sopravvissuto nessun muro o arco, fatta eccezione di quelli che contraddistinguono una porta: Alchemica, nota anche come Porta Magica, Porta Ermetica, o Porta dei Cieli.
Tutto pare legarla a qualcosa di mistico e di irraggiungibile ad oggi, ma forse un tempo non era così. La leggenda narra che il marchese di Pietraforte fosse appassionato di alchimia e che, di conseguenza, la porta assuma delle caratteristiche che vanno oltre la scienza, in meandri inediti per le menti moderne.
Il nome Francesco Girolamo Cancellieri non dice molto, perché si tratta di uno dei più importanti alchimisti entrato nella storia con il nome di Francesco Giuseppe Borri. Cosa c’entra la sua persona con il marchese di Pietraforte? Ebbene, si dice che fu ospitato nel 1802 proprio nella villa e che durante quella notte cercò di trasmutare sostanze inerti in oro.
@mariannavisconti7 ~ Sapevi che… ~ Lo sapevi che a Roma esiste una porta magica? Si trova a piazza Vittorio Emanuele II, ed è l’unico resto dell’antica villa Palombara, costruita dal Marchese di Pietraforte nella seconda metà del ‘600. Per saperne di più guarda reel. Se lo hai trovato interessante: metti like, salvalo e condividilo ♥️ #noidiroma #roma #rome #autumn #autunno #romaandyou #vivoroma #unlimitedrome #volgoroma #romecityworld #romacapitale #romegreatbeauty #loves_roma #dailyrome #lungotevere #colosseo #beautifuldestination #travelphotography #traveltiktoker #findyourself #travel #italiainunoscatto_hdr #landscapephotography #landescape #tiktraveltok ♬ Dance Dance Dance With My Hands Hands Hands (Speed Up) – Remix – Bella DJ
Cosa accadde? Fu visto attraversare la porta in questione, quella dei resti, lasciando dietro di sé delle pagliuzze di oro. Così, il marchese di Pietraforte decise di incidere i simboli abbandonati dall’alchimista proprio sulla porta, e si interessò della tematica. Ecco perché oggi li si può vedere e studiare ancora. Da allora, la porta resiste al tempo e ai secoli, forse legando gli universi paralleli in dimensioni all’essere umano sconosciute, ma esistenti da eoni.