Sono ovunque in città ma in pochi sanno come mai i sanpietrini di cui Roma è colma si chiamano proprio così.
La città eterna: è così che chiamano la nostra amata capitale, Roma. Ricca di storia la si può definire un vero e proprio museo a cielo aperto che rende la nostra città unica al mondo. Ogni anno ospita milioni di turisti sempre più affascinati dalle sue strade, dove ad ogni angolo è possibile trovare qualche monumento da osservare.
Camminare per le strade di Roma è una vera e propria esperienza surreale, ma spesso non si fa quasi mai caso alla pavimentazione delle strade. Non si tratta di comune asfalto, ma di un pavimento molto particolare caratteristico proprio di questa città: i sanpietrini. Ma perchè si chiamano sanpietrini e qual è la loro storia?
La storia dei Sanpietrini e l’origine del loro nome
Per chi non fosse mai stato nella città eterna è bene sapere che il centro storico è caratterizzato da una pavimentazione unica nel suo genere, ovvero i sanpietrini. Si tratta di piccoli blocchetti di leucitite, una roccia vulcanica proveniente dai Colli Albani. I blocchetti hanno dimensioni di 12x12x6 cm circa e sono posizionati a secco su una base di sabbia.
Il loro nome è sanpietrini e sono noti per la loro resistenza che ha fatto si che si conservassero perfettamente nel tempo. In pochi però conoscono l’origine del loro nome, derivante proprio dalla loro storia. Sappiamo che furono utilizzati a partire dal 16° secolo, durante il pontificato di Paolo Sisto V.
Fu proprio questo Papa a volerli utilizzare per realizzare il pavimento della Via Sistina. Successivamente, nel 1736, Papa Clemente XII scelse i sanpietrini per lastricare diverse strade, tra cui Via del Corso. Fu però nel 1725 che i sanpietrini ottennero il loro noto nome. In questa occasione Monsignor Ludovico Sergardi, che era economo e prefetto della Fabbrica di San Pietro, decise lastricare tutta la piazza antistante la Basilica per via delle condizione pietose in cui si trovava.
Ed è così che quei mattoncini dalla forma piramidale tronca trovarono un nome e diventeranno i famosissimi sanpietrini sui quali ancora oggi passeggiamo quando attraversiamo le vie di Roma. Prima dell’idea del Monsignor Ludovico Sergardi, infatti, non erano chiamati in questo modo, ma ci si riferiva a loro come selci, nonostante non si trattasse effettivamente di selce, una roccia sedimentaria che al contrario della leucitite, ha origine marina.