L’Istituto di Previdenza e Assistenza per i dipendenti di Roma Capitale (IPA) è al centro di una crisi finanziaria che mette a rischio le future pensioni dei dipendenti comunali.
La situazione critica dell’ente ha portato all’avvio di una procedura di liquidazione, sollevando preoccupazioni tra i lavoratori e le istituzioni coinvolte.

Fondato nel 1940, l’IPA è stato istituito per fornire servizi previdenziali, assistenziali e creditizi ai dipendenti di Roma Capitale e di altri enti convenzionati, nonché ai loro familiari a carico. Le attività principali dell’ente comprendevano l’erogazione di contributi e indennità alla cessazione del rapporto di lavoro, assistenza sanitaria e odontoiatrica, sussidi allo studio e prestiti a tassi agevolati.
Negli ultimi anni, l’IPA ha affrontato crescenti difficoltà finanziarie, culminate nel 2024 con la decisione della Giunta Capitolina di avviare la procedura di liquidazione dell’ente. Il 20 novembre 2024, la Giunta ha approvato una delibera che prevede la conclusione della liquidazione entro il 2027.
Questa decisione è stata presa a seguito di una serie di scandali e malagestione che hanno compromesso la stabilità finanziaria dell’istituto.
Già nel 2012, l’IPA era stato commissariato a causa di irregolarità nella gestione. Nel 2016, sentenze del TAR del Lazio e della Corte di Cassazione hanno evidenziato la natura giuridica atipica dell’ente, portando a ulteriori interventi commissariali nel 2017 e nel 2021. Nonostante questi provvedimenti, le problematiche finanziarie sono persistite, culminando nella decisione di liquidare l’istituto.
Implicazioni per le pensioni dei dipendenti comunali
La liquidazione dell’IPA ha sollevato preoccupazioni tra i dipendenti di Roma Capitale riguardo alla sicurezza delle loro pensioni integrative. Molti temono che i contributi versati possano andare perduti o subire riduzioni significative. La situazione è ulteriormente aggravata dalla necessità per il Comune di Roma di reperire fondi per coprire le passività dell’ente, stimate in decine di milioni di euro.

La crisi dell’IPA ha generato una forte preoccupazione tra i dipendenti comunali, molti dei quali hanno cercato di ritirare i propri contributi o di rinunciare all’iscrizione all’istituto. Tuttavia, il commissario straordinario ha dovuto congelare le richieste di prelievo a causa dell’insufficienza di liquidità, alimentando ulteriormente le tensioni.
Le istituzioni locali stanno cercando soluzioni per garantire la tutela dei diritti previdenziali dei lavoratori. La delibera dell’Assemblea Capitolina prevede il riconoscimento in favore dell’ente di circa 37,5 milioni di euro, corrispondenti ai contributi dovuti e non erogati dal 2011 in avanti. Tali fondi dovrebbero contribuire a coprire parte delle passività dell’IPA e a garantire le prestazioni previdenziali future.
La crisi dell’IPA rappresenta un campanello d’allarme sulla gestione degli enti previdenziali locali e sulla necessità di garantire una governance trasparente ed efficiente. È fondamentale che le istituzioni coinvolte adottino misure adeguate per salvaguardare i diritti dei lavoratori e assicurare la sostenibilità dei sistemi previdenziali, evitando il ripetersi di situazioni analoghe in futuro.