Terence Rattigan, autore della pièce, ha scritto: “Amare con gli occhi aperti a volte rende la vita molto difficile“.
Si rischia di “vedere”, scoprendo che, in fondo, alcuni sentimenti erano solo frutto di passioni e sogni fugaci, di una dolcissima illusione perpetrata ai danni del cuore.
Dal 20 novembre al 2 dicembre, presso il Teatro Argentina, Luisa Ranieri sarà protagonista dello spettacolo teatrale “The Deep Blue Sea” diretto dal marito Luca Zingaretti.
La pièce, scritta nel 1952 da Terence Rattigan, parla d’amore e di passione, di fatalità e indeterminatezze, di strade perse e ritrovate, ma, soprattutto, racconta la straordinaria casualità delle vite umane.
È una opera teatrale che racconta le infatuazioni e gli innamoramenti capaci di sconvolgere mente e cuore; l’amore folle che tutto travolge, a cominciare dal più elementare rispetto di se stessi.
“Cosa siamo capaci di fare per inseguire l’oggetto del nostro amore? E com’è possibile che, pur di raggiungerlo, siamo disposti a sacrificare qualunque cosa?”.
Rattingan ha delineato personaggi caratterizzati da una forza straordinaria. In mezzo a loro emerge la protagonista Hester Collyer Page che incarna l’essenza stessa della capacità di amare, resistere e rinascere delle donne.
La storia si svolge durante l’arco di un’unica giornata ed inizia con la scoperta del fallito tentativo di Hester di togliersi la vita con il gas. La donna aveva lasciato il marito, facoltoso e influente giudice dell’Alta Corte, perché innamorata del giovane Freddie Page (un contadino, ex pilota della Raf, ormai dedito all’alcool).
Come accadde anche alla Anna Karenina di Tolstoj, la passione che aveva generato la relazione lentamente si spegne, gravata da difficoltà economiche, differenze d’età e di ceto… lasciando Hester sfinita e disperata. Per continuare a vivere dopo il tentato suicidio, la protagonista sarà costretta a prendere una decisione particolarmente difficile.
La pièce racconta perciò la storia di due reietti, amanti emarginati dalla società per il loro eccessivo “amare”, ma sempre inconsapevolmente legati. Da cosa? Lo scoprirete a teatro…