Come funzionano le detrazioni per interventi di ristrutturazione casa qualora i lavori durino più di un anno? Lo chiarisce la legge.
La possibilità di detrarre, a patto di rientrare nella capienza Irpef, parte dei lavori di ristrutturazione o efficientamento energetico della propria abitazione è cosa nota e in tanti, negli ultimi anni, hanno approfittato di questa opportunità. Del resto, le opere di manutenzione ordinaria o straordinaria consentono di ottenere una detrazione del 50% alla quale può essere sommato il 65% dell’Ecobonus.
Vi sono poi bonus ‘collaterali’ come l’ex bonus facciate al 90% e, ancora disponibili, il Bonus Verde al 36% e il Bonus Mobili al 50% (con limite di 5000 euro e solo nel caso in cui siano stati effettuati lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria nel medesimo immobile).
Insomma, molteplici possibilità che consentiranno, nei dieci anni successivi, di ottenere una preziosa fetta dei costi sostenuti erogata direttamente in busta paga o con la pensione oppure, in assenza di un sostituto d’imposta, mediante bonifico. Ma cosa accade qualora gli interventi abbiano una durata maggiore di un anno e si protraggano dunque per due anni? Lo spiega nel dettaglio la legge.
Lavori di ristrutturazione che durano due anni: come si detraggono
Nello specifico il dubbio riguarda in particolare i lavori iniziati nel 2024 e che termineranno nel 2025. Questo per via del fatto che non è ancora chiaro cosa il prossimo anno succederà dal punto di vista delle detrazioni che verranno ridotte passando al 36%. Verrà inoltre ridotto il tetto massimo di spesa per ottenerle, in quanto dai 96mila si passerà ai 48mila euro. Questi nuovi limiti resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2027, mentre dal 1° gennaio 2028 l’aliquota scenderà al 30% con il medesimo limite massimo di spesa.
Per quanto riguarda i lavori a cavallo di due anni, le conseguenze variano in base a chi “agisce” ovvero un privato oppure una società o un soggetto titolare di reddito d’impresa. Nel caso dei privati, quello che viene considerato è il principio di cassa: esso prevede che il diritto alla detrazioni maturate nel momento in cui la spesa viene sostenuta. Pertanto, nel caso di lavori effettuati nel corso del 2024, la detrazione andrà applicata nella misura del 50% nella compilazione della dichiarazione dei redditi dell’anno successivo. Per i lavori effettuati nel 2025 invece, si passerà al 2026 con aliquota e limite di spesa inferiori.