Masterchef 13 Italia: nell’ottava puntata ospite d’eccezione il maestro della lievitazione con alle spalle quattro generazioni di fornai.
L’ottava puntata di Masterchef Italia 2023 ha avuto tra i protagonisti non solo i giudici Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri, ma anche un vero e proprio maestro della lievitazione, il quale ha sottoposto ad una ardua prova i concorrenti per decretare chi, più di tutti, ha saputo dosare alla perfezione i sapori della pizza e della romanità più assoluta.
Direttamente dalla capitale nella cucina più chiacchierata d’Italia, insomma, è arrivato chi di pizza se ne intende eccome e anche da diverse generazioni. Stiamo parlando di Pierluigi Roscioli, proprietario dell’Antico Forno Roscioli a Roma. Forno rinomato in tutto il Lazio in cui trovare prelibatezze di ogni genere. Roscioli in tutta Roma è sinonimo di garanzia che racchiude diverse realtà, quali la Rimessa, il Wine Club, la salumeria e l’Antico Forno, come riporta ‘Gambero Rosso‘.
Il loro ottimo operato è frutto di quattro generazioni di fornai. Pierluigi, insieme al fratello Alessandro e alla sorella Maria Elena, porta avanti quotidianamente la tradizione e il lavoro iniziato dal padre. Coi suoi prodotti rifornisce hotel e ristoranti. Ed è proprio negli ultimi anni che la loro attività si è affermata sempre più, diventando un punto di riferimento per i romani. Ma scopriamo qualcosa in più sul giudice ospite dell’ottava puntata del talent culinario.
Pierluigi Roscioli: innovazione ma sempre restando fedeli al passato
Preparare pane e pizza di qualità non è facile, ma Pierluigi Roscioli, portando avanti la tradizione di famiglia, è riuscito nell’impresa. Come si legge su Gambero Rosso “All’Antico Forno Roscioli” – racconta Pierluigi – “siamo molto legati alla tradizione e da sempre lavoriamo in una direzione chiara che mette in luce una pizza fortemente identitaria, un prodotto da forno con alla base prodotti di qualità e di cui conosciamo la provenienza e il ciclo di vita”.
Conclude: “Le nostre proposte sono quelle classiche che negli anni ci hanno fatto conoscere e per cui i nostri clienti ci riconoscono. Con il passare del tempo abbiamo apportato dei cambiamenti, lasciando spazio a nuove idee, ma sempre collegate al nostro passato e ai nostri sapori”. Le tecniche di lavorazione sono quelle tradizionali. Gli impasti della pizza lavorano dalle 24 ore alle 36 ore.
Al bancone c’è sempre l’imbarazzo della scelta. Dalla pizza con mortadella, a burrata e puntarelle, ma anche vegetariane come la focaccia con melanzane, pomodoro fresco e mozzarella di bufala. Proprio le focacce in teglia sono quelle più richieste al momento. Anche se non sono da tralasciare la classica pizza bianca romana o la rossa fina e scrocchiarella. Dunque una tradizione familiare portata avanti da padre in figlio sempre restando fedeli al passato. Se ti trovi nella capitale, è impossibile non provare le sue gustose prelibatezze!