La crisi delle sale cinematografiche ha colpito duramente Roma negli ultimi anni, con oltre quaranta cinema storici che hanno chiuso i battenti.
Questa situazione ha suscitato preoccupazione tra gli operatori del settore, le istituzioni e il pubblico, portando a un dibattito acceso sulle possibili soluzioni per salvaguardare questi luoghi di cultura.

La chiusura delle sale cinematografiche a Roma è attribuibile a diversi fattori. L’avvento delle piattaforme di streaming ha modificato le abitudini di consumo del pubblico, riducendo l’affluenza nelle sale. A ciò si aggiungono le difficoltà economiche legate alla gestione di strutture spesso datate e bisognose di ristrutturazioni costose. La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente aggravato la situazione, imponendo chiusure prolungate e limitazioni che hanno inciso negativamente sui bilanci degli esercenti.
In risposta a questa emergenza culturale, la Regione Lazio ha avviato diverse iniziative. Recentemente, il governatore Francesco Rocca ha annunciato un piano per salvare 16 sale inattive da oltre dieci anni, mantenendo il vincolo di destinazione d’uso e prevedendo incentivi per chi decide di preservare l’attività cinematografica. Questa misura mira a prevenire la trasformazione di cinema storici in centri commerciali o altre strutture commerciali, preservando così il patrimonio culturale della città.
Il dissenso della comunità artistica
La comunità artistica ha manifestato il proprio dissenso riguardo alla possibile riconversione delle sale cinematografiche. Registi di fama internazionale come Martin Scorsese, Jane Campion, Wes Anderson e Francis Ford Coppola hanno firmato una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, esprimendo preoccupazione per la possibile perdita di questi spazi culturali e sottolineando l’importanza di preservare le sale storiche di Roma.

Oltre alle misure istituzionali, sono emerse proposte per rivitalizzare le sale chiuse attraverso nuove forme di progettualità economica, sociale e culturale. L’obiettivo è trasformare questi spazi in poli culturali multifunzionali, capaci di ospitare non solo proiezioni cinematografiche, ma anche eventi, mostre e attività formative, creando così un nuovo modello di fruizione culturale che possa attrarre diverse fasce di pubblico.
La crisi delle sale cinematografiche a Roma rappresenta una sfida complessa che richiede l’impegno congiunto di istituzioni, operatori del settore e comunità locale. Preservare questi luoghi significa non solo salvaguardare un patrimonio storico e culturale, ma anche promuovere la socialità e l’incontro tra le persone. Le iniziative in corso e le proposte emergenti offrono una speranza per il futuro, ma sarà fondamentale una pianificazione attenta e condivisa per garantire la rinascita delle sale cinematografiche nella Capitale.