A due passi da Roma c’è una città che muore: uno spettacolo da vedere prima che sia tardi

In provincia di Viterbo, a pochi passi da Roma, c’è uno dei borghi più belli e affascinanti d’Italia, soprannominato “la città che muore”

Nel cuore della Tuscia viterbese, culla della civiltà etrusca, si trova uno dei posti più affascinanti in Italia, denominato “la città che muore”. Si tratta di  luogo magico, surreale e suggestivo.

Civita di Bagnoregio: la storia della città che muore
Cosa fare a Civita di Bagnoregio, “la città che muore”(romacityrumors.it)

Situato sulla vetta di un’altura di tufo, è raggiungibile solo attraverso uno stretto ponte pedonale dal quale si gode di uno dei panorami più spettacolari di tutto il Lazio. Il borgo ha origini etrusche e medioevali e la sua bellezza lo rende  una meta ambita dal turismo nazionale e internazionale.

Civita di Bagnoregio, la città che muore: tutta la storia e cosa vedere

Civita di Bagnoregio è considerato uno dei Borghi più belli d’Italia e nota come “la città che muore, ogni anno viene visitato da centinaia di migliaia di persone. Turisti da tutto il mondo arrivano per ammirare il suo aspetto fuori dal tempo.  E’ poi magica l’atmosfera che si può percepire passeggiando tra i suoi stretti vicoli. Il soprannome deriva dal fatto che poggia su uno sperone di tufo che, a causa di una costante erosione, rischiava in passato di far scomparire lentamente la città.

Cosa fare a Civita di Bagnoregio, "la città che muore”
Civita di Bagnoregio: cosa vedere nella Città che Muore (romacityrumors.it)

Per fortuna però, grazie alle importanti opere di sostegno alla rupe dove sorge il borgo, Civita di Bagnoregio sta lentamente lasciando alle spalle i suoi trascorsi da “borgo fantasma”, tornando pian piano a vivere. Il paese sta vivendo una grande fase di crescita, legata essenzialmente allo sviluppo turistico. Ogni anno più di 700mila persone da tutto il mondo arrivano qui per vedere da vicino una bellezza antica, che sfida il tempo e l’erosione dello sperone tufaceo su cui è posizionata.

Il paese che muore si trova al centro della Valle dei Calanchi, tra le due valli chiamate Fossato del Rio Torbido e Fossato del Rio Chiaro, che un tempo erano la via d’accesso e dalla valle del Tevere portavano fino al Lago di Bolsena. La storia di questa piccola realtà affonda le sue radici in epoca etrusca, quando un popolo misterioso aveva colonizzato molte aree del Centro Italia, per poi diventare una vivace civitas in età romana.

Per secoli gli abitanti di Civita hanno dovuto lottare contro l’erosione e le frane che progressivamente limitavano l’area del centro storico e realizzare sempre nuove vie d’accesso alla cittadina. L’aspetto attuale del borgo risale alla fine del Medioevo e da allora è rimasto quasi intatto, donando a questo luogo l’aura affascinante di un luogo dove il tempo si è fermato. Per raggiungere il borgo di Civita bisogna attraversare un ponte sospeso di 300 metri che la collega con Bagnoregio.

Il centro del borgo è Piazza San Donato, anticamente ne fu il foro e oggi viene chiamata “la piazzetta”. A dominare il lato frontale la facciata del Duomo di San Donato, cattedrale fino al 1699. Prima di andarsene, scendendo verso il centro di Bagnoregio, tappa importante è la Cattedrale (in Piazza Cavour) che conserva il Santo Braccio.

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