I 18 nidi di tartaruga caretta caretta ritrovati sulle coste del Lazio nell‘estate 2023 pongono la regione tra le più ambite d’Italia dalle testuggini marine
Il surriscaldamento delle acque, legato ai cambiamenti climatici, sta spostando sempre di più l’area preferita delle tartarughe marine verso il Mediterraneo Occidentale. Ecco perchè le coste italiane sono state “prese d’assalto” dalla specie più famosa di tartarughe marine, che hanno scelto le nostre spiagge per deporre le uova.

La tartaruga comune o tartaruga caretta (Caretta caretta è la tartaruga marina più comune del mar Mediterraneo. Fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo, la specie è diffusa in molti mari del mondo: oltre che negli oceani Atlantico, Indiano e Pacifico, si può trovare nel mar Nero.
Record di uova deposte
Il 2023 è destinato a entrare nella storia come l’anno record delle nidificazioni di tartarughe marine, in particolare per la specie Caretta caretta, nel Mediterraneo Occidentale. In Italia, Spagna e Francia, si è assistito a un aumento significativo delle ovideposizioni, indicando un fenomeno di notevole importanza per la conservazione di queste affascinanti creature marine. L’analisi condotta da Legambiente, basata sulle segnalazioni di associazioni e istituti di ricerca, ha evidenziato come si siano triplicate le tartarughe che hanno scelto di deporre le loro uova sulle nostre spiagge rispetto alla stagione precedente. Infatti, in Italia sono stati registrati ben 444 nidi di tartaruga marina, un risultato senza precedenti ottenuto grazie allo sforzo congiunto di monitoraggio e protezione dei siti di nidificazione, con il contributo prezioso di centinaia di volontari delle associazioni partner del progetto europeo Life Turtlenest. Il problema più grande da affrontare è che le aree di nidificazione spesso coincidono con zone di turismo balneare che, se non opportunatamente gestito, rischia di compromettere la schiusa delle uova.

Il Lazio una delle regioni più “premiate” dalle tartarughe
Risulta quindi necessario trovare un compromesso tra attività economiche e salvaguardia della specie, creando un’alleanza tra i diversi soggetti interessati. Operatori del turismo, amministrazioni locali, associazioni per la salvaguardia ambientale, cittadini e comunità scientifica. Una delle regioni che ha avuto l’incremento più alto della nidificazione di questa particolare specie di tartarughe, molto vulnerabile, è stata proprio il Lazio. Sulle nostre coste infatti sono stati registrati ben 18 nidi diffusi tra la costa pontina e quella romana. Un risultato davvero importante perché conferma l’ottimo lavoro fatto da tutte le componenti per permettere alle tartarughe di trovare l’habitat giusto per nidificare. Basti pensare che il Lazio ha ottenuto lo stesso numero di nidificazioni di una regione come la Sardegna dove la possibilità di trovare coste sabbiose deserte o più selvagge è notevolmente più alta.