L’opera, realizzata dallo street artist JR sulla facciata di uno dei palazzoni del quartiere alla periferia di Roma est, è stata vandalizzata da ignoti nella notte. Aveva l’unica colpa di attirare troppa gente pronta a farsi dei selfie
“Inside Out”, si chiamava così l’opera realizzata dal famoso artista francese JR, su iniziativa della Comunità di Sant’Egidio della zona, che raffigurava 150 volti di residenti del quartiere di Tor Bella Monaca e che per qualche settimana è riuscita a fare bella mostra di sé sulla facciata di uno dei palazzi del quartiere a est della Capitale. Un progetto che il famoso fotografo francese aveva già realizzato in varie parti del mondo, Africa, Asia, Europa e in ognuno di questi luoghi ha tentato di dar vita alle comunità locali.

In nottata ignoti hanno strappato via la maggior parte delle foto raffiguranti i volti immortalati dal fotografo arrampicandosi sulla facciata del palazzo. L’opera è stata vandalizzata e quindi, ridotta così, non può più attirare l’attenzione di nessuno.
Un murales per dare vita e un volto alla comunità locale
Erano 150 ritratti di persone dagli sguardi pensierosi, buffi, ironici, “normali”, soprattutto erano i volti di persone del quartiere, uno dei più complicati dell’estrema periferia della capitale, che in questo modo aveva finalmente un’anima da poter esprimere grazie a i quei volti, come dire: “eccoci, noi ci siamo”. Via dell’Archeologia è una delle strade del quartiere di Tor Bella Monaca, ben oltre il Grande Raccordo Anulare, nell’estrema periferia del quadrante a est di Roma. Sulle facciate di due palazzi che si affacciano proprio su questa grande via, da fine settembre, erano apparsi questi ritratti comuni in un’ opera eseguita a titolo volontario da Claudia Tombini, fotografa e architetto, per comporre l’installazione finanziata dalla ditta Edilizia Acrobatica, inserita nel progetto di arte partecipata con la collaborazione dello street artist JR, grazie a una iniziativa promossa dalla Comunità di Sant’Egidio e patrocinata dal Comune di Roma. Un progetto che aveva destato molta curiosità sia tra gli stessi residenti, alcuni dei quali riconoscevano i volti raffigurati, sia tra romani qualsiasi, che arrivavano fin quaggiù per immortalare in una foto un murales così particolare. Proprio questo via vai di gente però ha dato fastidio a qualcuno.

Troppa gente infastidiva lo spaccio
Tutte quelle persone che sostavano davanti al palazzo, sotto a quel murales, intente magari a farsi un selfie, davano fastidio. Rovinava il traffico di stupefacenti, complicava lo spaccio di droga quotidiano. Sembra incredibile, ma è proprio così, il murales quindi nottetempo sarebbe stato strappato per circa due metri partendo dal basso. Qualcuno si è arrampicato sulle facciate per vandalizzare l’opera perchè quegli assembramenti continui davanti a queste foto creavano dei problemi alle vedette che controllavano l’arrivo della Polizia mentre i vari pusher spacciavano le loro dosi di droga. Un business che non si può fermare davanti a niente, figuriamoci davanti all’opera di un artista di strada.