Roma, Hotel e B&b contro il comune: “Multe folli, contro di noi solo accanimento”

Centinaia di sanzioni sono state spedite dal Comune tra il 31 ottobre e il 1 novembre ai danni di molte attività di affittacamere e affitto posti letto che si sentono vessate e sotto tiro in maniera esagerata

In questi giorni stanno arrivando gli accertamenti del Comune sulle tasse di soggiorno non pagate tra il 2021 e il 2022, per un totale di oltre 50 milioni di euro. Cartelle esattoriali che però fanno infuriare albergatori e proprietari di B&b. Lo scontro è aperto. Al centro della questione ci sono le morosità che, tra il 31 ottobre e il 1 novembre, hanno ricevuto circa l’85% delle strutture alberghiere ed extralberghiere di Roma.

Negli ultimi anni, in previsione dell’apertura del Giubileo del 2025, molte sono state le attività alberghiere, di B&b e affittacamere aperte a Roma. Troppo goloso il richiamo di possibili ingenti incassi per un’attività che, proprio in vista dell’arrivo di circa 35 milioni di pellegrini soltanto per l’Anno Santo, potrebbe risultare davvero fruttifera.

Scontro totale

Anche a Roma, da alcuni anni, è stata introdotta per tutte le strutture ricettive una tassa di soggiorno che aiuterebbe il Comune nella manutenzione di monumenti e del patrimonio pubblico. Una tassa che, dal luglio scorso, si aggira sui 10 euro, ma con la Legge di Bilancio introdotta dal Governo Meloni, nel 2025, proprio in concomitanza con l’apertura del Giubileo, i Comuni potranno innalzare fino al tetto massimo di 12 euro. E proprio intorno a questa tassa, da mesi si è accesa una grande polemica tra Roma Capitale e tutte le associazioni alberghiere, affittacamere e Bed and Breakfast, che stanno ricevendo cartelle esattoriali di molte migliaia di euro proprio per l’evasione della tassa di soggiorno. Sono centinaia le cartelle esattoriali che sono state spedite dal Comune tra il 31 ottobre e il 1 novembre. Stando a quanto segnalano le associazioni di categoria, 8 strutture alberghiere ed extralberghiere (di quelle regolarmente denunciate al Campidoglio) su 10 hanno evaso una quota del contributo di soggiorno da destinare a Roma Capitale. Un ammanco di oltre 50 milioni di euro non pagati.

Le tasse di soggiorno inevase da parte dei gestori – Roma.Cityrumors.it –

 

I dati incrociati hanno mostrato l’ammanco

Incrociando semplicemente i dati, in una normale attività di controlli per contrastare il fenomeno dell’abusivismo, il Comune si è accorto di molte discrepanze tra il numero degli esercizi iscritti all’albo e le quote da versare. Una discrepanza milionaria che si riferisce al 2020, anno in cui la famosa tassa di soggiorno andava da 3.5 a 5 euro, mentre oggi siamo arrivati addirittura a 10. Ma l’arrivo di queste multe ha fatto scattare la protesta tra i proprietari dei circa 1100 hotel, 30 mila case vacanze e B&b regolarmente registrati in Comune. ”Il database del Comune sulla tassa di soggiorno e quello della Questura sulle presenze hanno criteri diversi perché i dati alla Questura vanno trasmessi per intero mentre quelli al Comune con le esenzioni. Se una famiglia di 4 persone con un minore sotto i 10 anni e un disabile va in un albergo per una notte, alla Questura vanno trasmesse le 4 presenze mentre al Comune solo i due che devono pagare la tassa di soggiorno, escludendo i due esenti” ha spiegato all’Adnkronos, Sergio Lombardi Presidente dell’Osservatorio sul Turismo dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma. Il Comune tiene il punto sottolineando l’esattezza complessiva dei calcoli e delle relative sanzioni, entro 30 giorni ogni gestore può fare ricorso e provare a dimostrare di essere nel giusto.

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