Un recente studio, che esamina i dati del censimento di oltre 1,7 milioni di romani, ha dimostrato come l’esposizione alle sostanze inquinanti aumenti il rischio di ricovero per disturbi psichiatrici
L’inquinamento atmosferico danneggia la nostra salute, anche quella mentale e ridurlo può portare a una diminuzione fino al 30% di questa condizione. Lo sostiene una ricerca condotta del dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, di cui dà notizia il quotidiano inglese The Guardian.

Oramai è risaputo che a Roma, la maggiore città metropolitana italiana, le problematiche legate all’inquinamento urbano sono varie e sempre maggiormente diffuse. In particolare, la qualità dell’aria non raggiunge più gli standard minimi di salubrità. Nei mesi freddi le polveri sottili stanno soffocando la città.
Allarme smog nelle grandi città
Il trasporto stradale è il responsabile della maggior parte delle emissioni di gas serra nelle città metropolitane italiane, con una percentuale in media tra il 30% e il 60% e due terzi del totale sono da imputare alle auto. Nel 2019, cioè prima della pandemia, è stato il traffico automobilistico a fornire il contributo più rilevante alle emissioni di anidride carbonica nel settore dei trasporti su strada, con una percentuale che nelle città metropolitane varia da un minimo del 58% a un massimo del 78% rispetto alle emissioni totali dei trasporti. Ecco perchè la Commissione europea ha imposto dei limiti massimi alla presenza di CO2 nell’aria nelle città metropolitane e i sindaci sono sempre più costretti a varare norme e introdurre zone a traffico limitato per cercare di migliorare la qualità dell’aria. Roma è una delle città che presenta più problemi e un recente studio ha messo in rilievo una conseguenza per i residenti che fa preoccupare ancora di più. L’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di problemi psichiatrici ed espone a un rischio maggiore di soffrire di ansia e depressione. Una ricerca italiana pubblicata sul Guardian evidenzia un risultato davvero allarmante: nelle aree inquinate aumentano notevolmente problemi psicologici e di salute mentale.

Studio allarmante
Gli effetti dei processi di urbanizzazione e, più in generale, delle azioni dell’uomo sono fattori che hanno portato a un aumento significativo dei livelli di inquinamento, con conseguenze rilevanti sulla salute globale dei cittadini delle grandi città. Il team di ricercatori guidato da Federica Nobile si è basato sui dati del censimento di oltre 1,7 milioni di adulti che vivevano a Roma nel 2011 e li ha confrontati con i dati dell’assicurazione medica e sanitaria pubblica. Sono state scansionate le cartelle cliniche per i successivi otto anni e confrontate con i dati sull’inquinamento atmosferico e sul rumore del traffico. E’ emerso che le persone che vivono in aree con un maggiore inquinamento hanno maggiori probabilità di sviluppare schizofrenia, depressione e disturbi d’ansia. Ciò è stato confermato dall’analisi delle prescrizioni di farmaci: nelle persone di età compresa tra 30 e 64 anni risulta un nesso più chiaro. Secondo lo studio, ridurre l’inquinamento a Roma del 10% potrebbe ridurre queste condizioni di salute mentale del 10-30%. “Dobbiamo prendere atto”, spiega il direttore del dipartimento di salute mentale dell’Asl Roma 2, Massimo Cozza, “che il cambiamento climatico rappresenta un nuovo rischio importante per la salute mentale dei cittadini a fronte del quale è ancora più necessaria l’implementazione delle risorse per il servizio pubblico. Si conferma che i disturbi mentali hanno diversi determinanti biologici, psicologici e sociali, con un ruolo sempre più di grande rilevanza dell’ ambiente”.