Nell’inchiesta della Guardia di Finanza, il politico ex consigliere Michele Baldi è stato accusato di corruzione e traffico di influenze illecite.
Nella giornata di ieri, Baldi, Vitaliano De Salazar, dg dell’Asl Roma 3, Maurizio Pigozzi, imprenditore romano della sanità, Aurelio Tontini, gestore di alberghi, e l’amministratore delegato di Italpol, Giulio Gravina, sono stati perquisiti dalle fiamme gialle.
Il perno di tutto il sistema era appunto Baldi, che incrociava conoscenze e richieste e faceva da mediatore tra le parti, ricevendo in cambio denaro, anche sotto forma di vacanze pagate.
Ad esempio si era mosso con Tontini, affinché il poliziotto Giancarlo Vitelli, oramai in pensione, (accusato di corruzione) ritardasse l’esecuzione forzata dell’Hotel della Pisana. L’agente, per i pm Elena Neri e Gennaro Varone, si sarebbe messo a disposizione del politico. Vitelli avrebbe ottenuto l’assunzione del figlio grazie a Baldi. Mentre quest’ultimo avrebbe ricevuto in regalo dopo la negoziazione un soggiorno extra lusso. Baldi e famiglia al seguito, sarebbero stati ospitati da Tontini, dal 31 luglio al 7 settembre 2019, al Golf hotel Punta Ala. Una vacanza premio stimata in 15mila euro.
Più complesso, invece, si è rivelato l’affaire gestito assieme a De Salazar, direttore generale dell’Asl Roma 3. Ecco cosa sarebbe successo: prima di tutto il dg si sarebbe mosso per garantire il «buon fine di una pratica di invalidità – si legge nel decreto di perquisizione – a beneficio di un parente di Maurizio Pigozzi», imprenditore della sanità e «soggetto intermediato dal Baldi». Sempre De Salazar, su pressione del politico, avrebbe poi garantito il rinnovo «dell’accreditamento di una struttura sanitaria presso la sanità regionale alla famiglia Pigozzi». Ma l’attivismo di Baldi, con De Salazar, non si sarebbe fermato agli interessi del solo Pigozzi.
Infatti l’ex consigliere regionale sarebbe intervenuto sul dg dell’Asl anche per curare gli affari di Gravina (già coinvolto e poi archiviato nell’inchiesta stadio della Roma). L’Ad di Italpol avrebbe incassato l’impegno di De Salazar per «l’acquisto di farmacie pubbliche e l’aggiudicazione di un bando di gara per il servizio di vigilanza privata».
Infine Baldi avrebbe ottenuto da Pigozzi l’impegno a vendere, a condizioni di favore, l’Hotel Rouge&Noir a Gianluca Capone in cambio dell’influenza del politico su altri «pubblici ufficiali della sanità regionale».