Grazie all’economia circolare rinasce l’ex Tmb di Via Salaria: cittadini sul piede di guerra

A quasi cinque anni dall’incendio che lo ha distrutto, rendendolo completamente inutilizzabile, è pronto il progetto di riqualificazione

Si va verso lo sviluppo del progetto definitivo per il recupero degli spazi dell’ex Tmb Salario, nel Municipio III di Roma, chiuso definitivamente dal 2019 dopo essere andato più volte a fuoco e al centro di infinite polemiche con i residenti per i miasmi continui che si sprigionavano.

Ancora polemiche per il Tmb di Via Salaria – Roma.cityrunmors –

All’interno dell’enorme spazio disponibile è prevista la creazione di un centro di raccolta oltre a un impianto con capacità di trattamento di 30.000 tonnellate all’anno. Quest’ultimo avrà il compito di trattare e recuperare le cosiddette “terre di spazzamento”, che rappresentano il residuo costituito da terra, sabbia, foglie, carta e plastica provenienti dalle attività di pulizia delle strade effettuate dalle spazzatrici.

Nuova vita per l’impianto della discordia

Il Comune di Roma è pronto con il nuovo progetto che dovrebbe riqualificare l’ex Tmb di Via Salaria da sempre al centro di  grandi polemiche. Il piano di recupero non passerà solo attraverso l’apertura di un grande centro per l’economia circolare ma, nei progetti dell’amministrazione comunale, l’area di tre ettari ospiterà in seguito anche un grande polo per l’educazione ambientale, dove sorgeranno laboratori artigianali in cui recuperare il legno, il vetro, i tessuti e dove riparare biciclette ed elettrodomestici. Ma è la parte dell’impianto destinata a trattare 30 mila tonnellate di scarti delle spazzatrici, che ora andrebbero a finire in quella che una volta era la fossa dove prima della chiusura finiva la spazzatura destinata al Tmb, a riaccendere aspre polemiche da parte dei residenti. “A termine di un procedimento di selezione e lavaggio del residuo l’impianto consente di recuperare oltre il 90 per cento dei materiali in ingresso, che vengono prevalentemente utilizzati come materie prime e seconde. Una tecnologia all’avanguardia già presente in altre città d’Italia come Milano e Venezia”, ha spiegato l’assessora ai Rifiuti capitolina, Sabrina Alfonsi.

Il rendering del nuovo progetto – Roma.cityrumpors –

I residenti sul piede di guerra

Una guerra che era andata avanti da anni quella tra i residenti e il Comune sull’utilizzo dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti. Preoccupano infatti le nuove emissioni gassose che potrebbero essere prodotte dal nuovo trattamento e dopo anni di battaglie, sit-in, blocchi stradali e proteste varie, il comitato dei cittadini non vuole ricominciare tutto da capo. Una notizia, quella della rimessa in funzione dell’ex Tmb, anche se con altre mansioni, che ha finito per preoccupare nuovamente i residenti dell’intera zona. Il Comune comunque sembra deciso a dare nuova vita al compattatore e la stessa assessora Alfonsi ha spiegato che sarà un luogo per dare una seconda vita a tutto ciò che può essere riparato e recuperato, favorendo la necessaria riduzione della produzione dei rifiuti che oggi superano il milione e 700.000 tonnellate annue e la transizione graduale nella direzione dell’economia circolare. “Un luogo importante per raggiungere gli obiettivi ambiziosi di recupero di materia e di riciclaggio previsti dal Piano del Ciclo dei Rifiuti di Roma”.

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