Alcuni dei monumenti che si trovano in giro per Roma nascondono curiosità e storie che oggi sembrano decisamente assurde.
Nascosto tra le meraviglie architettoniche di Roma, un antico teatro conserva gelosamente un segreto poco conosciuto. Visitato ogni giorno da migliaia di appassionati di storia e turisti, attirati dalla sua imponente struttura e dal suo aspetto familiare, questo luogo cela delle firme misteriose, lasciate da visitatori di epoche diverse, che offrono un affascinante sguardo sulla vita di chi, nei secoli, ha percorso i suoi corridoi.
Stiamo parlando del Teatro Marcello, un gioiello architettonico costruito nel I secolo a.C. che era destinato a diventare uno dei palcoscenici più importanti della vita culturale dell’antica Roma, con la capacità di accogliere oltre 10.000 spettatori. La sua struttura ha avuto una profonda influenza sull’architettura dell’epoca, tanto da ispirare palesemente anche la progettazione del ben più famoso Colosseo. Osservandolo attentamente, però, si notano delle curiose firme che non sembrano affatto appartenere all’epoca romana.
Una testimonianza dei tempi che passano e delle leggi che, per fortuna, cambiano
All’interno di questo storico edificio, le firme misteriose rappresentano un ponte verso il passato. Alcune di queste risalgono al periodo medievale, quando il teatro serviva da rifugio per i pellegrini in visita alla città eterna. Queste incisioni si uniscono ai graffiti lasciati da artisti rinascimentali di fama, come Michelangelo e Raffaello, che visitarono il teatro, ammirandone la bellezza e lasciandovi il proprio segno. Durante le guerre napoleoniche, il teatro fu utilizzato come accampamento dalle truppe, le cui firme e disegni si aggiungono alla collezione di storie incise nelle sue pietre.
Oltre a queste, sulle mura del Teatro si possono notare alcune firme molto visibili e con nomi molto curiosi. Guardando il teatro frontalmente, nel terzo arco in alto a sinistra si leggono due nomi chiaramente francesi: “Vaudoyer” e “Delespine”. Accanto a loro compare anche una data, il “1785”.
Secondo alcune ricostruzioni, il primo nome è quello dell’architetto Antoine Laurent Vaudoyer, che nel 1783 si trasferì a Roma dopo aver vinto il Gran Prix de Rome di architettura. Ospitato all’Accademia di Francia, che a quel tempo si trovava a via del Corso, Vaudoyer conobbe un altro architetto francese, appunto Delespine. I due si appassionano allo studio del Teatro Marcello che prima di ripartire per la Francia decisero di firmarlo, per puro diletto.
Oggi sembra assurdo pensare che chiunque possa avvicinarsi a un monumento e decidere di firmarlo, ma bisogna considerare che all’epoca la cura dei beni culturali era un concetto profondamente diverso da quello a cui siamo abituati oggi.