Ai tempi dell’antica Roma non esisteva Google Maps ma esisteva una mappa della città e oggi puoi ammirarla e camminarci su!
La più grande mappa di Roma nell’antichità, la Forma Urbis, rappresenta un incredibile capolavoro di ingegneria e arte cartografica che ci offre un’istantanea unica della città durante il periodo imperiale. Realizzata tra il 203 e il 211 d.C. durante il regno di Settimio Severo, questa monumentale mappa era originariamente collocata sulla parete del tempio della pace di Vespasiano, per poi essere trasferita e integrata nella struttura della Basilica dei Santi Cosma e Damiano nel corso del tempo.
Con le sue dimensioni imponenti di 18×13 metri, la Forma Urbis era composta da ben 150 lastre di marmo, ognuna delle quali incisa con dettagliati rilievi che rappresentavano la topografia della città di Roma e le sue strutture principali. Grazie alla sua precisione e dettaglio, questa mappa è considerata uno strumento fondamentale per la comprensione della topografia e dell’urbanistica di Roma antica. Una caratteristica peculiare della Forma Urbis era il suo metodo di fissaggio alle pareti, attraverso grappe di metallo fuse negli incavi delle lastre di marmo. Questo sistema di fissaggio permetteva di mantenere stabile la mappa sul supporto murale, assicurando la sua integrità nel corso del tempo.
La mappa arrivata a noi oggi
Nel corso dei secoli, però, la Forma Urbis subì danni e frammentazioni, e gran parte delle sue lastre originali andarono perse. Oggi, ciò che rimane della mappa è composto da circa 200 frammenti, i quali sono stati posizionati su una pianta fedele del Nolli del 1748. Questo lavoro di ricostruzione è stato essenziale per restituire almeno in parte l’antica grandezza della Forma Urbis e consentire agli studiosi di studiarla e comprenderla più approfonditamente. La scoperta e la valorizzazione della Forma Urbis sono diventate un punto di riferimento per gli appassionati di storia e archeologia. Negli ultimi anni, è stato compiuto uno sforzo significativo per rendere questa importante reliquia accessibile al pubblico. Grazie alla sua inclusione all’interno del parco archeologico del Celio, la Forma Urbis è finalmente divenuta visibile dopo oltre un secolo.
Il parco archeologico del Celio offre ai visitatori l’opportunità unica di camminare letteralmente sulla storia, permettendo loro di esplorare e ammirare da vicino i frammenti sopravvissuti della più grande mappa di Roma antica. Questo ambiente offre un’esperienza coinvolgente e educativa, che consente ai visitatori di immergersi nel fascino e nella grandezza dell’antica Roma. L’inclusione della Forma Urbis nel parco archeologico del Celio non solo offre un’opportunità unica di esplorare un pezzo significativo della storia romana, ma rappresenta anche un passo avanti importante nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio culturale dell’umanità. Grazie a iniziative come questa, il ricco tessuto storico di Roma continua a essere preservato e condiviso con le generazioni presenti e future.
Insomma hai l’opportunità di camminare sulla mappa dell’antica Roma, che aspetti ad andare?