Maria Sofia Federico, allieva della Rocco Siffredi Academy e attivista per i diritti umani e degli animali, si è spogliata davanti alla Lupa di Roma tra le proteste dei visitatori
L’ennesimo blitz degli animalisti questa volta è andato in scena in uno dei musei più belli e importanti della Capitale e ha visto come protagonista un’attivista d’eccezione, l’allieva della scuola per il porno del famoso attore a luci rosse, Maria Sofia Federico. La 19enne, una volta entrata nella sala principale del museo, si è spogliata mostrandosi completamente nuda per protestare contro lo sfruttamento degli animali negli allevamenti e nei circhi in Italia.
La giovane ragazza è un’ ex allieva del reality di Rai 2 “Il Collegio” e dopo quell’esperienza televisiva, dallo scorso anno è entrata nel mondo del porno. L’influencer, già attiva su OnlyFans, dopo aver compiuto la maggiore età, infatti, a gennaio è riuscita ad aggiudicarsi un posto nella Siffredi Academy, la scuola ideata da Rocco Siffredi dedicata ai film per adulti. Maria Sofia è stata selezionata insieme ad altre 11 colleghe di OnlyFans per partecipare a un corso speciale di una settimana riservato alle donne.
Ennesimo blitz
Soltanto una settimana fa, lo scorso 1 febbraio, gli attivisti dello stesso movimento avevano già protestato in piazza del Popolo, imbrattando la Fontana dei due Leoni e mostrando lo striscione con la scritta “basta animali dei circhi”. Oggi hanno voluto alzare il tiro della protesta e hanno inscenato una nuova manifestazione all’interno dei Musei Capitolini, scegliendo la sala grande quella con al centro in bella mostra la Lupa capitolina, simbolo della città. I tre membri di “Ribellione animale” sono entrati in azione nella tarda mattinata di oggi e una volta arrivati davanti al famoso monumento, la più giovane del gruppo, Maria Sofia Federico, ha deciso di denudarsi completamente mostrando così delle scritte sul corpo realizzate con della vernice rossa. Sopra i seni, la ragazza aveva scritta la frase “Legge 106”, mentre sull’addome “Milk is murder” , cioè il latte è un omicidio. Gli altri due attivisti del movimento nel frattempo lanciavano delle finte ragnatele, di colore viola, sulla statua di Marco Aurelio, per poi incollarsi al suolo.
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La rivendicazione
La protesta, andata in scena comunque per pochi minuti, ha scatenato la reazione degli altri visitatori che hanno pesantemente criticato il gruppetto di ragazzi, invitando a voce alta soprattutto la ragazza a rivestirsi in fretta. Immediatamente sono entrati due custodi comunali del museo che hanno avvolto la ragazza in un lungo cappotto scuro per poi scortarla all’esterno del museo. La protesta, ha fatto sapere l’associazione in una nota, si inserisce all’interno della Campagna Kimba, dal nome del famoso leone fuggito dal circo presso la cittadina di Ladispoli qualche mese fa, cominciata il 1 febbraio con l’azione di disobbedienza a Piazza del Popolo, nel cuore della capitale. “La Lupa Capitolina non è solo uno dei simboli di Roma (cioè una delle città più importanti al mondo), ma è anche la metafora perfetta della fiaba che ci raccontiamo da generazioni, ovvero che gli animali non umani sono felici di produrre latte per noi umani, quando in realtà l’industria casearia (e la zootecnia in generale) li sfrutta e li uccide”, questa una parte del testo pubblicato sui social dall’organizzazione per rivendicare l’azione.