Cosa sta succedendo al capitano della Roma Lorenzo Pellegrini? Contestato, fischiato e criticato anche in Nazionale. “Non gliene va bene una: ecco quale sarà il finale di questa storia…”
“A me dispiace veramente tanto. Lorenzo è una bravissima persona e poi come calciatore è forte: io guardo le partite della Roma e quando viene qui sembra un’altra persona. Col Belgio l’ho visto davvero bene. Io penso che un capitano così, equilibrato e che pensa agli altri, bisogna tenerselo stretto. E poi come giocatore è forte. Non è un momento facile per lui, non è facile entrare in campo con 60mila persone che ti fischiano. Spero ne esca da questa situazione, è davvero una bella persona”. Le parole di Davide Frattesi, centrocampista dell’Inter e della Nazionale, fotografano alla perfezione il momento che sta vivendo Lorenzo Pellegrini.
Il capitano della Roma sta passando un periodo buio: contestato e criticato dai tifosi giallorossi, il capitano della Roma è spesso al centro delle discussioni: i romanisti non gli perdonano le ultime prestazioni e lo hanno eletto come uno dei principali responsabili dell’esonero di Daniele De Rossi. Neanche la Nazionale (che ha giocato all’Olimpico contro il Belgio una sfida delicata di Nations League) ha restituito serenità al centrocampista giallorosso, che nel finale del primo tempo è stato espulso per una dura entrata su un avversario.
Cosa sta succedendo a Lorenzo Pellegrini? Si tratta di una crisi passeggera o il capitano della Roma ha imboccato una preoccupante discesa verso il basso? I numeri di questo inizio di stagione non sono certo brillanti. Il numero sette dei giallorossi ha collezionato sette presenze in campionato e una in Europa League, mettendo in archivio un solo assist (in realtà si è trattato di un semplice passaggio per Cristante nel match contro il Venezia, che poi il mediano ha trasformato in un tiro dai venticinque metri, che si è insaccato dopo una deviazione) e nessun gol. L’unica prova da segnalare è stata la ripresa contro l’Elfsborg: in diciotto minuti Pellegrini ha colpito una traversa e sfiorato la rete con un tiro ravvicinato.
Poco, troppo poco, per rispondere alle critiche e alle accuse. “Cosa sta succedendo a Pellegrini? Diciamo che ci sono un serie di indizi ed elementi che ci portano a pensare che il suo rapporto con la città sia ai minimi termini”, dichiara ai nostri microfoni Augusto Ciardi, giornalista di Teleradiostereo e conduttore di 56 Roma. “In questo momento credo sia arrivato al massimo momento di impopolarità. L’altra sera giocava allo stadio Olimpico, praticamente in casa, con la maglia numero dieci della Nazionale. Bene, nonostante tutto ha commesso una sciocchezza tecnica pazzesca, che non solo ha portato all’espulsione, ma ha anche cambiato completamente la gara”.
Pellegrini sta vivendo un momento particolare, e dimostra di non essere neanche particolarmente fortunato.
“Eh no. Non solo è stato espulso, ma il destino ha voluto che dal suo gesto è nata anche la punizione che si è trasformata nel gol del 2-1, che ha permesso al Belgio di iniziare la rimonta. Questo è il suo momento peggiore, c’è poco da dire”.
Quale può essere la soluzione?
“In questo momento mi viene in mente solo la cessione al termine di questa stagione. E’ evidente che in questo momento storico, non solo è poco fortunato, ma sembra che qualsiasi cosa faccia gli si ritorca contro. Tutto era partito da insulti social, poi si è passati ai fischi allo stadio. I tifosi della Roma non gli stanno rendendo la vita facile, ma anche lui non fa nulla per aiutarsi. Mi sembra una storia arrivata ai titoli di coda”.
Tra Elfsborg e Monza, Pellegrini aveva comunque dato dei segnali…
“Si, ma il paradosso è che anche quando gioca bene, poi ci sono degli episodi che ne limitano la valutazione. Pensiamo a Monza: per me ha fatto una buona partita, ma poi magari ha commesso degli errori sotto porta che hanno fatto abbassare il voto. Sembra proprio che non gliene vada bene una”.
In campo che tipo di risposte sta dando?
“Sembra il lontano parente di quel giocatore che, seppur saltuariamente, abbiamo visto in questi anni vestire la maglia della Roma. Poi c’è il carico della fascia di capitano, che a Roma e nella Roma, pesa maledettamente. Ripeto, sembra una storia ai titoli di coda”.
Dal finale scontato?
“In questo momento direi di si: a meno che, non accada un colpo di teatro. La stagione è ancora lunga e lui avrebbe tutto per potersi riprendere. Ma ad oggi è difficile fare una previsione di questo tipo. Sembra un nuotatore che sta affogando e che cerca disperatamente una boccata di ossigeno per salvarsi. Ma che non riesce ad arrivare. Neanche con la Nazionale. E’ incredibile come l’incatenarsi degli eventi, sembra complicare la situazione in modo quasi definitivo. Con il Belgio non stava brillando, ma stava giocando una gara normale. Se non fosse accaduto quell’episodio, magari avrebbe concluso la gara e nei suoi confronti i giudizi sarebbero cambiati. Ripeto, in questo momento sembra che il destino sia segnato in modo inequivocabile. Speriamo che riesca a cambiarlo”.