ROMA – Nella zona di Torre Angela, alla periferia est di Roma, il Presidio di Riabilitazione di via Dionisio, gestito dalla Nuova Sair in convenzione con la Regione Lazio, porta avanti da anni un lavoro di frontiera nei confronti delle persone con disturbo dello spettro autistico grazie al lavoro di operatori qualificati e attraverso l’utilizzo di metodologie innovative. In occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza dell’autismo il centro nella periferia SUD di Roma è un’eccellenza.
Attraverso il progetto “Pegaso”, nato per rispondere alle necessità riabilitative di ragazzi con autismo in età post-scolare, infatti, un’equipe specializzata e multidisciplinare segue quotidianamente un gruppo di 12 ragazzi insieme alle loro famiglie. Vengono messi in campo progetti specifici, calibrati sulle esigenze di ogni ragazzo e sulle difficoltà che questo incontra nella vita di tutti i giorni, agendo poi con interventi mirati, volti a superare proprio queste criticità. I ragazzi vengono anche impegnati nell’esecuzione accompagnata e guidata di piccoli lavori, come, ad esempio, la sistematizzazione della biblioteca del Presidio. Oppure vengono coinvolti in progetti all’esterno della struttura, come quello che ha visto recentemente due ragazzi impegnati in un centro cinofilo dove, sempre sotto la supervisione degli operatori, svolgevano alcune attività accanto agli animali, imparando così a relazionarsi e a stabilire un rapporto con loro. Il programma prevede anche interventi presso il domicilio dei ragazzi al fine di condividere con i familiari, anche in ambito domestico, le strategie riabilitative utilizzate presso il Centro.
Un altro punto di forza del progetto “Pegaso”, poi, è l’utilizzo di strumenti innovativi, come la stanza esperienziale, arricchitasi negli ultimi giorni anche di una pedana sensoriale donata da un’Associazione di genitori di bambini autistici. La pedana sensoriale, che ha la funzione di aiutare l’attività di mediazione tra individuo e ambiente per mezzo delle vibrazioni, è uno dei passaggi dell’intero percorso sensoriale, realizzato anche grazie al laboratorio di falegnameria interno, che aiuta i ragazzi a focalizzarsi sui cinque sensi e che, in questo modo, punta a migliorarne le capacità comportamentali e cognitive. Anche in questo progetto, come anche nelle attività interne ed esterne del Centro, è spesso richiesto il coinvolgimento stretto e diretto delle famiglie.
Questa attività con i ragazzi autistici si inserisce nel più ampio quadro di interventi che la Nuova Sair all’interno del Presidio di Riabilitazione di via Dionisio porta avanti da oltre 5 anni offrendo percorsi di riabilitazione a oltre 200 minori e adulti con disabilità complessa fisica, psichica, sensoriale o mista.
“La creazione di uno spazio sensoriale strutturato, la stanza multisensoriale, – spiega EMANUELE MAZZONE, psicologo – si inserisce all’interno del progetto clinico–riabilitativo di sensorialità e integrazione percettiva denominato: “Sinestesia“, pensato appositamente per fornire stimoli, in modo qualitativamente e quantitativamente selezionato, a soggetti con diagnosi di Disturbo dello Spettro dell’Autismo”.
“Il progetto “Sinestesia” – aggiunge – nasce dall’idea di favorire, attraverso l’esplorazione strutturata di un ambiente ricco di stimoli, l’integrazione armonica delle diverse sensazioni personali in una percezione coerente dell’ambiente, favorendo: una migliore capacità di adattamento del soggetto al contesto, l’evoluzione di una modalità soggettiva di approccio e di gestione degli stimoli, la riflessione personale sulle modalità individuali nel percepire l’ambiente, se stesso e l’altro. Il percorso esperienziale si evolve nella continua e progressiva interazione del dato sensorio con quello percettivo: la sinestesia e, tale percorso, può rappresentare una valida esperienza interpersonale che valica i confini dell’etichetta diagnostica e che può essere rivolto ad ogni soggetto”.
UFFICIO STAMPA NUOVA SAIR