Grande successo per l’anteprima della seconda edizione della “Roma
Jewelry Week”, la manifestazione dedicata all’arte del gioiello
contemporaneo e d’autore in programma dal 7 al 16 ottobre con mostre
diffuse, talk e conferenze in città: dall’Auditorium di Mecenate a
Palazzo Ferrajoli, passando per le botteghe artigiane dei rioni storici
della Capitale, saranno 150 i designer e i maestri orafi che
parteciperanno all’iniziativa.
Il 22 settembre, la preview alla Galleria Incinque
Open Art Monti che, sino al 30 settembre, ospiterà l’esposizione
“Natura Inversa” dell’artista Myriam Bottazzi, curata
dall’ideatrice della kermesse Monica Cecchini. «Cerco un’altra
forma di bellezza, quella non manifesta», spiega la designer apprezzata
per il suo estro dall’indimenticata Marina Ripa di Meana. Hanno
accolto di buon grado l’invito al vernissage Barbara Brocchi, creative
manager, illustratrice, e coordinatrice del dipartimento di design del
gioiello IED-Roma insieme agli studenti dell’Istituto, gli artisti
Alessandro Arrigo e Vissia Giustarini, alias ReBarbus, la blogger e
influencer Giorgia Zoppolato, nota come Missgiò, la presidente
dell’associazione “Officine di Talenti Preziosi” Marina Valli,
l’autore e scrittore Jonathan Giustini, i jewelry designer Anna
Retico, Pierluigi Siliotti e Anna Pinzari, la coreografa Teresa Farella
che, il prossimo 8 ottobre, al MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove
di Metropoliz) terrà la sua performance in cui in cui danza e gioiello
dialogheranno con i visitatori. La visione estetica di Bottazzi nasce
dalla necessità intima di ricercare una personale versione di bellezza,
asimmetrica e imperfetta.
La poetica e il vissuto in una nuova
narrazione che non si esaurisce, rinnovandosi di continuo
nell’incontro emozionale con chi vestirà i suoi gioielli.
Protagoniste dell’atto creativo sono le paillettes, materiale
privilegiato di sperimentazione, sostanza duttile nelle mani
dell’artista che si fa segno significante. Private della loro
espressività abbagliante quanto effimera, divengono il mezzo per
giungere ad un più profondo e materico stadio di armonia dalle
ricercate imperfezioni. Intagliate, piegate, divengono rami di corallo,
tralci fioriti e infiorescenze dell’eterea collezione di
“Aspecifiche Paillettes”, quasi creature oniriche. “Natura
Inversa”, ancestrale richiamo alle origini della Terra, rivisita il
concetto di artifizio nell’incontro con la matrice naturale. La
speranza del presente nella liberazione del passato che genera nuova
esistenza.
Il progetto si ispira alla natura fossile che rinasce,
germoglia e rifiorisce. L’irruzione, in controtendenza, dell’umano
che ridà vita a ciò che fu. Le schegge-paillettes assumono la
lucentezza della porcellana o l’opacità del carbone nei tralci che
sorreggono geodi di agata, o punte di quarzo. Lo “straniamento”
della materia rende le articolate creazioni con una forma non
convenzionale che, una volta indossate, divengono simbiotiche.