Prima Porta, Verano, Santa Maria di Galeria, i cimiteri della Capitale hanno riaperto i battenti, ma i parenti dei defunti hanno trovato una brutta sorpresa.
È emergenza degrado, con cassonetti stracolmi, erba incolta ed infiltrazioni d’acqua vistose. Dopo la chiusura imposta dall’emergenza coronavirus, nessuna manutenzione è stata effettuata nei cimiteri romani ed alla riapertura tutto è rimasto fermo. A muoversi sono solo le erbacce che dominano gli spazi verdi e le zecche che proliferano.
Inoltre, arrivano le denunce di alcuni cittadini a Prima Porta:
“Ci sono infiltrazioni d’acqua nelle tombe; le lapidi sono addirittura bagnate. Per non parlare della pulizia. L’ultimo intervento è stato effettuato a metà novembre”.
Anche al piccolo cimitero di Santa Maria di Galeria la situazione è di forte degrado:
“Alla riapertura speravamo di trovare questo giardino in condizioni decenti e invece c’è sporcizia ovunque e cassoni stracolmi di rifiuti. Una vera indecenza, oltre che una mancanza di rispetto”.
“Tutto questo è assurdo e vergognoso – aggiunge un’altra cittadina – Ci sono topi e zecche. Io stessa sono stata punta da una zecca. Mio figlio è in un fornetto, dove ci sono infiltrazioni d’acqua. Dove sono le istituzioni?”.
E ancora:
“Prima che scoppiasse la pandemia siamo stati tre mesi senza acqua. Le piante, alte 30 metri, sono senza potature e necessitano di un intervento di sfoltimento. Non c’è un responsabile a cui rivolgersi. Ogni volta assistiamo al solito rimpallo di competenze. Vengo qui per mettermi in pace con l’anima e puntualmente vado via con il cuore pieno di rabbia.”
L’appello comune: che la Raggi “venga qui a vedere in che condizioni stiamo”.