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Politica

Ponte di Ferro, polemica sugli scarti di lavorazione che finiscono nel Tevere

Il Ponte di Ferro, noto anche come Ponte dell’Industria, è al centro di una vivace polemica riguardante la gestione degli scarti di lavorazione durante i lavori di restauro.

Secondo quanto riportato da RomaToday, durante le operazioni di sabbiatura per la rimozione della vernice deteriorata, residui metallici e polveri sarebbero finiti direttamente nel fiume Tevere, sollevando preoccupazioni ambientali e critiche da parte di cittadini e associazioni ecologiste.

Ponte di Ferro, polemica sugli scarti di lavorazione che finiscono nel Tevere (ANSA) Roma.CityRumors.it

Il Ponte di Ferro, infrastruttura storica della capitale, è attualmente oggetto di interventi di restauro finalizzati al ripristino della sua struttura e al miglioramento estetico. Una delle fasi cruciali dei lavori prevede la sabbiatura delle superfici metalliche per eliminare la vecchia vernice e la ruggine accumulata nel tempo. Tuttavia, come evidenziato da RomaToday, durante queste operazioni, gli scarti prodotti non sarebbero stati adeguatamente contenuti, finendo per cadere nel Tevere sottostante.

Le immagini e le segnalazioni hanno suscitato l’indignazione di diverse associazioni ambientaliste. Tra queste, il WWF Lazio ha espresso forte preoccupazione per l’impatto ambientale derivante dalla dispersione di materiali potenzialmente inquinanti nel fiume.

In una nota, l’associazione ha dichiarato: “È inaccettabile che in un contesto urbano e in un’area di elevato valore naturalistico come quella del Tevere si verifichino episodi di questo tipo. Chiediamo alle autorità competenti di intervenire immediatamente per verificare quanto accaduto e adottare le misure necessarie per prevenire ulteriori danni ambientali“.

Le richieste di intervento delle istituzioni

Di fronte alle crescenti preoccupazioni, esponenti politici locali hanno sollecitato un intervento tempestivo da parte delle istituzioni. Il consigliere comunale Marco Rossi ha presentato un’interrogazione urgente al sindaco e all’assessore all’Ambiente, chiedendo chiarimenti sulle modalità operative adottate durante i lavori sul Ponte di Ferro e sulle misure previste per la tutela del Tevere. Rossi ha affermato: “È fondamentale garantire che i lavori pubblici vengano eseguiti nel pieno rispetto delle normative ambientali. Episodi come questo non devono ripetersi”.

Le richieste di intervento delle istituzioni (ANSA) Roma.CityRumors.it

Gli esperti sottolineano che la dispersione di scarti metallici e polveri derivanti dalla sabbiatura può avere effetti negativi sull’ecosistema fluviale. Tali materiali possono contaminare l’acqua, incidendo sulla qualità della stessa e mettendo a rischio la fauna ittica e le altre forme di vita presenti nel Tevere. Inoltre, l’accumulo di detriti sul fondo del fiume potrebbe alterare l’habitat naturale, con possibili ripercussioni a lungo termine sull’equilibrio dell’ecosistema.

La normativa italiana prevede specifiche disposizioni per la gestione dei rifiuti prodotti nei cantieri edili, con particolare attenzione alla prevenzione dell’inquinamento ambientale. In particolare, il Decreto Legislativo 152/2006 stabilisce l’obbligo di adottare tutte le misure necessarie per evitare la dispersione di polveri e materiali durante le operazioni di demolizione e restauro. Nel caso dei lavori sul Ponte di Ferro, l’assenza di adeguate protezioni e sistemi di contenimento potrebbe configurare una violazione delle normative vigenti, con possibili conseguenze legali per le imprese coinvolte.

La vicenda del Ponte di Ferro evidenzia l’importanza di una rigorosa applicazione delle normative ambientali durante l’esecuzione di lavori pubblici. È essenziale che le imprese appaltatrici adottino tutte le precauzioni necessarie per prevenire danni all’ambiente e che le autorità competenti svolgano un ruolo attivo nel monitoraggio e nella verifica delle operazioni. Solo attraverso un approccio responsabile e attento sarà possibile garantire la tutela del patrimonio naturale e storico della città di Roma.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.