All’annuncio del sindaco di Roma, hanno immediatamente risposto le associazioni che da anni lottano contro l’inceneritore: “Domani, 18 novembre, scenderemo in piazza”
“Stiamo pubblicando adesso la gara per realizzare un moderno tmv per far finire la vergogna di una citta che manda i rifiuti in giro per l’Italia e l’Europa: sarà il meno inquinante d’Europa”. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha annunciato di aver pubblicato il bando di gara per il nuovo inceneritore della capitale e ha confermato la volontà di andare avanti in un progetto che ha sempre visto forte dissenso.
“Avrà una potenza di 67,6 megawatt pari al fabbisogno di 200mila famiglie. Ci porterà a discariche zero con la trasformazione del 100 per cento dell’indifferenziato ma il tmv è solo uno dei tasselli. I nuovi impianti saranno pronti entro il 2026”. Il riciclo dei materiali, secondo il primo cittadino della capitale “porterà a un risparmio netto di 100 milioni l’anno, risorse che andranno tutte a incrementare la pulizia e la riduzione della Tari già nel ’26-’27. I rifiuti saranno una preziosa risorsa”. Il sindaco Gualtieri ha poi annunciato l’aumento della differenziata fino al 70 per cento nel 2035. Rispetto ad Ama “è stata superata la crisi di maggio e ora siamo al 70 per cento dei mezzi disponibili. A novembre partirà un’altra gara per i nuovi mezzi. I cassonetti saranno tutti cambiati entro dicembre 24”.
All’annuncio di Gualtieri si sono immediatamente alzate le voci contrarie di chi, da sempre si è detto contrario al progetto dell’inceneritore. Su tutti la Rete Tutela Roma Sud, che sui social network ha ribadito la propria posizione contraria: “Roberto Gualtieri impone la sua scelta senza valutare le alternative e oggi ha pubblicato la gara, nonostante sia pendente il giudizio in Consiglio di Stato, caricando i giudici di una responsabilità ulteriore”, ha ribadito la Rete, composta da numerose associazioni e comitati di quartiere, sostenuti da Spi Cgil Castelli Romani, Italia Nostra e Legambiente “Tutte le preoccupazioni si rivelano fondate, altro che impianto avveniristico a impatto zero, da una prima lettura inquinerà ‘rispettando’ i vecchi limiti del 2010, nonostante in Europa siano in fase di revisione perché considerati non sufficienti a tutelare la salute”.
La Rete Tutela Roma Sud prosegue: “La ciminiera sarà alta 85 m (contro i 120 dell’inceneritore di Brescia), un’altezza perfetta per fare arrivare i fumi sui Colli Albani. Vogliono prendere l’acqua tramite pozzi in un’area già in emergenza e sottoposta a tutela. Un affare da 7.432.700.000 di euro in nome del giubileo, che i privati dovranno recuperare tramite la TARI in 401 mesi, pari a circa 225 mln di euro l’anno. Secondo l’ultimo bilancio pubblicato dall’AMA smaltire 874.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati costa 142 milioni di euro, praticamente il costo a tonnellata raddoppia”. Le associazioni sono pronte a scendere in piazza ed annunciano una giornata di protesta: “Adesso basta!!! Diamo un segnale già sabato 18 novembre, scendendo tutti in strada. Ci vediamo alle 8 in piazza della Costituente ad Albano Laziale!”