La Procura di Tivoli ha aperto un’inchiesta sulla morte della donna, che pochi giorni prima aveva partorito. E’ stata effettuata l’autopsia
La Procura di Tivoli, competente nel caso, ha aperto un fascicolo sulla morte di Pamela Pelle, la donna di 39 anni deceduta nella notte tra il 7 e l’8 ottobre, pochi giorni dopo aver partorito la terza figlia. Il pm Filippo Guerra ha dato l’ok all’autopsia, che è stata eseguita ieri alle 13.30 dal medico legale Mariarosaria Aromatario e che è durata più di tre ore e mezza. La famiglia, con a capo il marito, Vincenzo Rinaldi, chiede Chiarezza.
Tanti i punti oscuri che devono essere chiariti. La donna, come ha evidenziato il marito (un noto ristoratore della capitale e proprietario di un ristornate a due passi dal Quirinale, conosciutissimo tra gli uomini dello spettacolo e della politica) aveva manifestato numerosi problemi già nei giorni precedenti al parto. Ma che erano stati evidentemente poco presi in considerazione. “Per Pamela questa era la terza gravidanza – ha detto al Corriere della sera – quindi sapeva distinguerne i classici dolori. Ciononostante ben prima del parto, nei 20 giorni precedenti, siamo corsi al pronto soccorso per tre volte a causa degli strani malori che accusava. In più, subito dopo il parto ci sono state delle perdite di sangue, a volte importanti, che hanno fatto sì che ci lamentassimo esplicitamente con gli operatori sanitari. Ma ad ogni comunicazione ci veniva risposto che era tutto normale”.
“Ci aspettiamo che venga fatta chiarezza solo questo. Non puntiamo il dito contro nessuno senza prove certe, ma vogliamo semplicemente che venga fatta giustizia. Ossia che dall’analisi della documentazione medica insieme all’autopsia arrivino le risposte di questa tragedia immane”, ha concluso Rinaldi, che chiede giustizia e di conoscere fino a fondo la verità.
“Non si capisce cosa sia successo, era felice, era tornata a casa, aveva qualche perdita di sangue, ma si pensava fosse normale, ma dopo qualche giorno le perdite continuavano fino a quando non si è sentita male e ora non c’è più. Abbiamo dei sospetti, ora ci sarà l’autopsia e si deciderà il da farsi appena si capiranno le cause della morte“, ha spiegato a Cityrumors.it l’avvocato Erdis Doraci. Il marito Vincenzo Rinaldi intanto, ha deciso di lanciare un messaggio a tutte le persone che in questi giorni stanno cercando di confortarlo, organizzando un gesto di solidarietà in ricordo della moglie. “Celebratela con una donazione volontaria a sostegno della Fondazione Heal. Il vostro gesto rappresenta per i medici e ricercatori impegnati nella lotta contro i tumori cerebrali pediatrici la consapevolezza di poter donare a tanti piccoli pazienti un futuro di speranze e cure concrete”