Non si placano le polemiche sulla vicenda emersa ieri di un’impiegata della As Roma licenziata perchè, a sua insaputa, è stato divulgato un video hard presente nel suo smartphone
Si arricchisce di nuovi particolari la storia del video hard che ha girato sui telefonini di molti giocatori, tecnici e dirigenti del settore giovanile giallorosso e che ha portato al licenziamento deciso dalla dirigenza della As Roma per “incompatibilità ambientale“. Un video che sarebbe stato trafugato con l’inganno alla donna e poi fatto volutamente girare nelle chat interne del gruppo squadra della “Primavera” della Roma. Ora infatti è emerso che sarebbero stati licenziati i due protagonisti del video, entrambi dipendenti del club.
Nel frattempo si muove anche la Procura della FIGC che ha aperto un procedimento proprio in merito ai comportamenti di alcuni tesserati della società giallorossa che poi hanno portato al licenziamento della donna e dell’uomo uniti da una relazione. Ora si attendono gli interrogatori, dopo che saranno acquisiti gli atti.
Una vicenda che da ieri sta monopolizzando tutte le redazioni dei quotidiani e dei siti internet. La storia è oramai nota. I protagonisti della vicenda, che risale al periodo tra ottobre e novembre scorso, sono una dipendente trentenne, che lavorava in uno dei comparti del settore giovanile che la Roma ha da anni a Trigoria, nella storica sede degli allenamenti delle squadra di calcio, e proprio un giovane calciatore, appena maggiorenne, della Primavera. Il ragazzo, dopo aver preso in prestito lo smartphone della donna per una telefonata, trova e diffonde un video intimo tra lei e un altro dipendente della società sportiva Roma. Il filmato, inevitabilmente, inizia poi a girare fra i calciatori, tecnici e dirigenti della squadra giovanile prima di finire ai vertici della società, che decide licenziare la donna insieme al compagno di effusioni. La donna si rivolge a un avvocato per avere giustizia e la vicenda diventa pubblica.
Sulla vicenda è intervenuta la Procura della Federazione Gioco Calcio che ha aperto ufficialmente un fascicolo e ha già cominciato i primi interrogatori dopo aver acquisito tutti gli atti relativi al licenziamento della dipendente. Il motivo è legato al coinvolgimento di un tesserato del club che avrebbe diffuso il video sottraendolo dal telefono della donna. Il compito della Procura adesso sarà quello di verificare la responsabilità del tesserato, che rischia di essere accusato con l’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva sul dovere di tenere una condotta rigorosamente ispirata ai principi della lealtà, della correttezza e della probità. L’apertura dell’inchiesta da parte della Procura chiama a rispondere del suo operato anche la As Roma per l’articolo 6 quello sulla responsabilità oggettiva. Il club giallorosso oggi ha emesso un comunicato ufficiale sulla vicenda dove ribadisce “la correttezza del proprio operato, intende evidenziare alcuni fatti rilevanti di cui è venuta a conoscenza nel novembre 2023, che hanno determinato la decisione aziendale assunta:
La Roma ha ravvisato un chiaro tono diffamatorio nella campagna scaturita da questo episodio e lo ritiene un chiaro tentativo di attaccare e destabilizzare la Società e il suo Gruppo in un momento così cruciale della stagione sportiva.