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Cronaca Roma

Sempre più botti accendono le notti capitoline

Non è Capodanno, ma in primavera e in estate il cielo di molti quartieri romani si illumina quasi ogni sera di scoppiettanti fuochi d’artificio. Per fare festa, nelle ville o nei locali.  Ogni evento è buono, dal matrimonio al “Gender reveal party”. Ma ci sono anche i botti abusivi, sparati per divertimento nei parchi.

L’ultima frontiera degli eventi negli ultimi anni sembra essere sempre più lo scoppio di razzi, fuochi, girandole e petardi. Si sparano i botti per ogni celebrazione, la moda dei fuochi d’artificio a corredo dei party più disparati, da anni si diffonde sempre più. Dalla laurea al matrimonio, dai compleanni alla nascita di un figlio, fino all’ultimo trend della festa per scoprire il sesso del nascituro, il “gender reveal party”, che pare sia dilagata a partire dalla pandemia, ogni botto è lecito.

Residenti esasperati dai botti che scuotono sempre più le notti in ogni angolo di Roma per brindare ad ogni tipo di evento e non solo. – Roma.Cityrumors.it

 

Le forze dell’ordine naturalmente autorizzano questi botti per eventi, ma poi ci sono anche i fuochi pirotecnici abusivi, quelli non autorizzati ma sparati ugualmente per divertimento. E la gente non ne può più. In molti gruppi di quartieri su Facebook si alzano lamentele per gli sfavillanti ma roboanti fuochi d’artificio sparati a mezzanotte o nel cuore della notte, facendo scattare quelli che dormono dal letto.  Da Nord a Sud, da Est a Ovest, quasi nessuna zona capitolina si  salva dai fuochi d’artificio nelle sere ordinarie.

Fanno fuochi d’artificio quasi ogni sera e se chiami la polizia locale ti dicono che se non sanno la via non possono mandare l’unica volante a pattugliare la zona di provenienza. “, si legge sul gruppo Facebook “Sei di Don Bosco Cinecittà se..” Mentre sulla pagina del “Comitato Meda/Beltramelli/Portonaccio”  si conferma che “ogni notte ad orari diversi si sentono sempre i fuochi d’artificio ma possibile che non si possa fare nulla, ma soprattutto, chi può, perché non interviene? “.
A piazza Bologna in zona universitaria pare che si festeggi spesso: “Lo spettacolo sarebbe anche bello, in genere sono giochi pirotecnici di livello professionale, solo che a quell’ora tanta gente vorrebbe dormire e non affacciarsi alla finestra in pigiama per capire se stanno bombardando la città. L’uso non autorizzato di bengala e mortaretti per celebrare ricorrenze private è una pratica sempre più diffusa. Si festeggiano così i matrimoni, i compleanni, le lauree.“.

La denuncia di Trionfalmente 17

A Trionfale il parco di  Monte Mario e quello di Monte Ciocci sembrano lo scenario ideale per far risplendere razzi e petardi. – recrimina in esclusiva a Roma.Cityrumors.it Paola De Vecchis, presidente dell’associazione “Trionfalmente 17” che da anni denuncia il fenomeno – Ieri sera un’altra volta dalla parte di piazza Socrate o Monte Ciocci . In media ogni sera verso la mezzanotte vengono sparati fuochi d’artificio. Inspiegabilmente la Polizia concede permessi di realizzare feste con questi ordigni anche fra i palazzi e in ore in cui è evidente il disturbo della quiete pubblica serale e notturna. Non dimentichiamo poi che siamo a ridosso di una Riserva integrale, quella di Monte Mario.“.
Petardi sulla prima rampa che dalla Trionfale porta alla Riserva di Monte Mario, qui detta parco Mellini- Roma.Cityrumors.it
Come risaputo, i danni provocati da razzi e petardi non incidono solo sulla quiete pubblica dei cittadini “non festaioli”, ma producono anche un pesante impatto ambientale, con conseguenze nefaste per gli animali selvatici e l’avifauna dei parchi e per gli animali domestici.
“Ci domandiamo con quale logica la Questura di Roma rilasci i permessi per fare i fuochi d’artificio praticamente tutte le notti poco prima della mezzanotte, nella stessa zona e poi li vieti a fine anno. La quiete pubblica ormai qui nell’area del Parco di Monte Mario è diventata un diritto continuamente disatteso per garantire il divertimento di pochi, che hanno il bisogno di scuotere il circondario con un rumore assordante. – prosegue la De Vecchis  – Noi come comitato abbiamo nello statuto la salvaguardia della qualità della vita dei cittadini e quindi anche dell’ ambiente. I fuochi d’artificio rappresentano un disturbo per tutti gli animali e per le persone. A nostro avviso si potrebbero adottare forme più ecologiche di produzione di questi strumenti di divertimento come molti comuni stanno già adottando. Ci domandiamo come mai solo a Capodanno le associazioni ambientaliste si occupino di questo problema. Solo a Capodanno retoricamente ci si pone il problema, mentre a Roma i fuochi d’artificio ci sono tutte le sere a danno di chi avrebbe il diritto di riposarsi, perché il giorno dopo va a lavorare.“.
Anche Carlo Maria Breschi, presidente del comitato di quartiere Balduina, nonché manager di “Rete Trionfale” conferma che quasi ogni sera si assiste ai botti sparati in cielo a corollario delle feste organizzate a Villa Miani.
Ma ci sono anche gli scoppi di petardi abusivi, come testimonia il tappeto di petardi abbandonati lungo la rampa di scale che porta alla Riserva di Monte Mario, rinvenuto di  giorno.  “Le rampe sono due. Dalla Trionfale portano verso la Riserva di Monte Mario chiamata in quel tratto Parco Mellini. Quella prima parte di rampa è nascosta la notte. –conclude la De Vecchis – Non credo che si diano autorizzazioni per fare botti  lungo le scale. Dentro gli alberghi o le parrocchie daranno i permessi gli altri sono chiaramente abusivi e non controllati.”.

E poi i botti come messaggi in codice dei clan per gestire lo spaccio

Se la maggior parte dei fuochi d’artificio notturni sono semplicemente un modo esuberante di celebrare eventi secondo l’ultima moda, ci sono anche leggende che legano l’uso dei botti che squarciano il silenzio notturno come linguaggio cifrato per la criminalità, per darsi segnali a distanza. Da Primavalle a San Basilio, dal Quartaccio a Montespaccato o a Tor BellaMonaca, i fuochi sembrano essere un linguaggio criminale, legato allo spaccio di droga. Poco più di un anno fa alcuni consiglieri dei 5 Stelle presentarono una denuncia per gli scoppi di botti, che ricorrevano quasi ogni sera a ridosso della mezzanotte, nei pressi delle case popolari di via Torrevecchia, denunciando che dietro tali giochi pirotecnici potessero celarsi segnali utilizzati dalla criminalità organizzata e legati allo spaccio della droga, come avviene ormai diffusamente in gran parte del territorio italiano.