Nel Piano Operativo sono stati stanziati oltre sette milioni di euro per due progetti che aiutano le famiglie in difficoltà
Il Comune di Roma dalla parte dei giovani che non hanno una famiglia alle spalle che riesca a sostenerli. Attraverso dei fondi, il Campidoglio si schiera con i neo maggiorenni privi di riferimenti familiari e con le famiglie monogenitoriali. Un’iniziativa volta a sostenere nuovi progetti che portino all’autonomia di giovani e di famiglie in difficoltà.
Nel Piano Operativo del PN Metro plus 21-27 di Roma Capitale è previsto anche un finanziamento di circa 3 milioni e 500 mila euro per progetti di autonomia di giovani neomaggiorenni e di oltre 3 milioni e 700 mila euro per l’autonomia di genitori singoli con figli. L’obiettivo che si pone l’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute è di rafforzare il sistema dei servizi alla persona, favorendo percorsi di autonomia per i neomaggiorenni in uscita da strutture di accoglienza per minori e privi di riferimenti familiari. Si tratta di giovani che necessitano di un ulteriore specifico supporto, per un passaggio graduale alla piena autonomia lavorativa ed abitativa.
Grande soddisfazione da parte dell’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari, che dichiara: “Anche con il coinvolgimento del Terzo Settore – ha spiegato- il progetto punta a favorire percorsi di autonomia con un’integrazione tra settori di intervento: lavoro, alloggio, istruzione, salute, cultura etc. Si prevedono infatti piani finalizzati al superamento delle situazioni contingenti di difficoltà con percorsi personalizzati di inclusione sociale, definiti anche dai tavoli di co-progettazione con gli Enti del Terzo Settore”.
Altro target di riferimento è costituito dai cosiddetti nuclei di genitori singoli con figli minorenni che si trovano privi di risorse e di riferimenti familiari. “Il progetto si è reso necessario – sostiene l’assessora Funari – anche in considerazione dell’aumento del fenomeno dei nuclei formati da monogenitori, non solo madri ma anche padri. I programmi di semiautonomia dovranno garantire il diritto del minore a non essere separato dal proprio genitore, dando i fondi ai municipi per progetti che coinvolgano le agenzie educative, del lavoro e dell’abitare e tutta la rete territoriale”.