Hanno cercato di svaligiare uno sportello Atm presente all’interno di un’attività commerciale. Ma hanno commesso una disattenzione che si è dimostrata fatale
Avevano studiato un metodo (a loro dire) infallibile per portare a casa centinaia di euro in modo rapido e indolore. Convinti di aver preparato il piano perfetto, non hanno badato ad un piccolo particolare: che si è rivelato fatale e che ha portato al loro arresto. Tre uomini di nazionalità cilena hanno deciso di svaligiare un bancomat ed hanno cercato di realizzare un colpo nel cuore della capitale.
Avevano previsto tutto: si erano nascosti all’interno di un esercizio commerciale ed avevano aspettato la chiusura per potersi muovere liberamente. Una volta che tutti si erano dileguati, sono usciti allo scoperto ed hanno provato a realizzare il loro piano criminale. Ma hanno commesso un errore di valutazione, che si è dimostrato fondamentale.
I tre uomini hanno tentato di forzare lo sportello Atm presente in un esercizio commerciale di via Tunisi. Credevano che, rimasti soli, avrebbero potuto agire indisturbati, senza troppi rischi e senza allarmare le forze dell’ordine. Ma non avevano fatto i conti con le abitazioni che si trovavano a due passi dalla struttura (composta da numerose attività commerciali) all’interno della quale era presente il bancomat che avevano puntato. Hanno iniziato a forzare e ad aprire lo sportello Atm per prelevare il denaro contante presente all’interno. E per farlo hanno lavorato a lungo, facendo tanto rumore.
Troppo, a giudicare dal numero dei vicini che hanno ascoltato i rumori e hanno immediatamente chiamato le forze dell’ordine. Ad intervenire, pochi minuti dopo, sono stati i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma: sono arrivati in Via Tunisi e hanno colto sul fatto i tre uomini di nazionalità cilena, gravemente indiziati di tentato furto. L’allarme è stato dato dai residenti svegliatisi per i rumori causati dagli attrezzi usati per scardinare l’Atm. L’errore commesso dai tre malviventi, convinti che i rumori generati dalla loro attività criminale non potessero essere ascoltati, si è rivelato fatale.
I tre sospetti, arrestati durante l’operazione di controllo, sono comparsi davanti al giudice presso il tribunale di Piazzale Clodio a Roma. Dopo l’udienza, sono stati rimessi in libertà in attesa del processo, ma con l’obbligo di presentarsi periodicamente alle autorità. Poiché risultati irregolari sul territorio nazionale, al termine dell’udienza i tre sono stati accompagnati presso l’ufficio stranieri competente per la loro posizione giuridica.