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Cronaca Roma

Al posto dell’Infopoint per migranti alla stazione Tiburtina aprite gli spazi pubblici degradati

Una petizione online contro il previsto Infopoint per migranti di fronte alla stazione Tiburtina, che avrebbe un pesante impatto sull’area circostante, già sommersa dal degrado. Richieste alle Istituzioni misure urgenti ed incisive, come l’apertura di parcheggi interrati ed aree pubbliche chiuse: in esclusiva il presidente del Comitato Stazione Tiburtina.

Un centro di prima accoglienza per migranti transitanti, previsto nel piazzale della stazione Tiburtina, nel locale dell'”ex Marmista”, un progetto portato avanti dal parlamentino locale a guida PD fin dal precedente mandato, nel 2017. Che incontra l’opposizione del Comitato Stazione Tiburtina, del Comitato Città del Sole -Piazza Bologna, Tiburtina, Piazzale delle  Province e dell’Associazione Rinascita Tiburtina, che hanno lanciato una petizione on line per chiedere non solo di bloccare il progetto, ma anche di riqualificare tanti siti intorno allo snodo ferroviario che versano nel degrado e nell’abbandono, aumentando la percezione di insicurezza degli abitanti.

Residenti esasperati dal degrado dell’area adiacente alla Stazione Tiburtina, firmano una petizione per fermare l’apertura dell’Infopoint migranti alla Stazione Tiburtina, chiedendo interventi urgenti per i problemi di degrado ed insicurezza dell’area. – Roma.Cityrumors.it

 

Residenti, impiegati, turisti ed esercenti  – si legge nella petizione – sono testimoni del degrado che quotidianamente attanaglia l’area antistante la scalo ferroviario: dalla latrina in cui è stato ridotto l’ingresso della palestra comunale mai aperta in Largo Mazzoni ai bivacchi improvvisati e permanenti sotto i numerosi cavalcavia presenti in Via Tiburtina e Piazza delle Crociate, dal consumo di alcoolici, venduti sottocosto nei minimarket a tutte le ore, sulle panchine pubbliche da parte degli immigrati, che sfocia spesso in risse, a scapito della sicurezza per i passanti, fino al racket dei parcheggiatori abusivi nelle aree non delimitate dalle strisce blu, come intorno alla nuova rotonda di Largo Mazzoni.

Ergono la loro voce contraria alla realizzazione dell’Info Point, il quale “diventerebbe un ulteriore punto di riferimento per individui vulnerabili provenienti da tutta la città, continuando ad aggravare i problemi  dell’area, sovraffollando un carico sociale già al limite e danneggiando l’immagine complessiva della vivibilità dell’area della Stazione Tiburtina per i residenti. – come si legge nel testo della petizione –
Aggiungiamo che la presenza di situazioni di insicurezza persistenti rappresenta un grave problema anche per i milioni di turisti che transitano per la Stazione Tiburtina e la stazione degli autobus TIBUS. Invece di trovare informazioni utili e accoglienti per esplorare la città, i turisti si troverebbero di fronte a situazioni di pericolo in un territorio governato da ubriachi e parcheggiatori abusivi, mettendo a rischio la loro sicurezza personale e la loro esperienza complessiva a Roma.”.

Richieste misure di contrasto al degrado e al racket dei parcheggiatori abusivi

Fra le misure richieste dai comitati locali per contrastare la mancanza di decoro e sicurezza che caratterizza l’area, emergono la realizzazione di solide  reti sociali, l’estensione dei parcheggi a pagamento  e la realizzazione di mostre, eventi culturali e concerti promossi da Associazioni di Protezione Sociale.  Si invocano inoltre la diminuzione di locali sfitti anche pubblici ed attività dismesse che diventano un covo di degrado e l’installazione di presidi fissi delle Forze dell’Ordine per combattere definitivamente l’estorsione dei parcheggi abusivi.

Incuria e degrado all’ingresso della palestra comunale mai aperta a Largo Mazzoni
– Roma.Cityrumors.i

 

“La zona è in stato di degrado persistente dovuto al fatto che Comune e Municipio II sono  inefficienti – insorge Lorenzo Mancuso, presidente del Comitato Stazione Tiburtina, interpellato da Roma.Cityrumors – Basti pensare che molti spazi pubblici che darebbero un contributo alla qualità del quartiere restano inspiegabilmente chiusi da decenni. Alcuni realizzati e pronti per essere aperti da anni come la Palestra comunale a Largo Mazzoni o i parcheggi sotterranei sotto Città del Sole (complesso residenziale, n.d.r.) e Bnl, altri il cui finanziamento è lì da anni ma che tardano ad essere realizzati come la Mediateca a Via della Lega Lombarda e la connessa area archeologica. E ovviamente tali aree pubbliche rimaste chiuse ed inutilizzate sono alla mercé degli sbandati e ricettacolo di microcriminalità e degrado. Pertanto chiediamo l’apertura di tali aree al posto dell’Infopoint programmato da anni di fronte alla Stazione Tiburtina.”.

Infopoint, progetto municipale del Welcome Net

Il progetto di un hub per i migranti nasce originariamente nell’ex Ferrhotel all’epoca della Giunta Marino, quando il piazzale della stazione  Tiburtina divenne una tendopoli per le migliaia di migranti in transito verso altre parti d’Italia e d’Europa. Tramontato il piano dell’ex Ferrhotel, l’idea è stata poi recuperata dalla giunta del II Municipio che dal 2017 circa annuncia di voler realizzare un centro per i migranti transitanti, questa volta nel locale dell’ex Marmista, di fronte alla stazione Tiburtina.

E’ qui che,  dopo i lavori di ristrutturazione già conclusi, nascerà  il Welcome Center: un centro di prima accoglienza per  le circa 7mila persone che attraversano ogni anno la stazione  come snodo di comunicazione nel percorso migratorio.  Si tratterà di un Infopoint per veicolare informazioni di base e di accesso ai servizi, dalle informazioni legali a quelle logistiche.

Il centro si si inserisce in un’articolata rete di servizi di accoglienza per le persone in stato di fragilità che ruotano attorno alla stazione Tiburtina: Welcome Net, un percorso di prima accoglienza che si dipana dalla stazione Tiburtina per arrivare poi, nei pressi di villa Borghese alla Welcome Home, una struttura emergenziale già esistente. Si tratta di un ricovero temporaneo per sette, otto persone in transito alla volta, dove dormire, lavarsi, mangiare per pochi giorni, rivolto a persone in condizioni di estrema fragilità, come donne sole, nuclei con minori o soggetti con traumi fisici o psicologici, Infine per gli immigrati che intendono rimanere in Italia e fare richiesta di asilo, c’è  l’approdo al centro di seconda accoglienza: Welcome Word, che offre offre percorsi di formazione linguistica, informatica, professionale e di orientamento al lavoro.

Welcome Among Us prevede infine manifestazioni culturali, eventi e attività formative e informative volte alla socializzazione, alla sensibilizzazione della comunità locale e allo sviluppo di una cultura condivisa della solidarietà e dell’intercultura. A fine marzo si è tenuto il primo evento: “L’arte che include” che ha coinvolto le ultime classi dell’Istituto comprensivo Regina Elena.