Stazione Repubblica, nessun risarcimento dopo la chiusura: “Aspettiamo da un anno”

A poca distanza dalla riapertura in uscita della stazione metro Barberini e dalle comunicazioni della sindaca Raggi, che ha richiesto di trovare il modo migliore per sostenere i commercianti sotto forma di sgravi o con eventuali indennizzi economici, ad alzare la voce sono i commercianti vicini alla stazione Repubblica.

“Noi ancora aspettiamo. Non è stato concretizzato niente. Solo parole”, dice Angelo Mantini, il portavoce del comitato che venne costituito all’indomani della chiusura della stazione della metro A Repubblica, con l’obiettivo della riapertura.
Nel maggio 2019, con la fermata rimasta chiusa per sei mesi, l’Assemblea capitolina approvava all’unanimità una mozione di indirizzo alla giunta Raggi per prevedere «agevolazioni» sulle «imposte locali comunali per gli esercizi commerciali e artigianali nell’area disagiata, quale appunto quella di piazza Esedra e di via Nazionale».

Ad oggi ancora nulla è stato fatto e Mantini aggiunge: “Era una mozione votata da tutti e doveva prevedere atti formali conseguenti da parte dell’amministrazione e invece non è successo nulla.
Nel periodo di chiusura della metro A hanno chiuso sette negozi tra la piazza e via Nazionale. Si è calcolato un danno economico negli incassi tra il 30 e il 50 per cento. Alla riapertura della stazione abbiamo subito rivisto gente, molta però nel frattempo si è distratta. La situazione è tanto diversa da prima, considerato anche il fatto che siamo in piena crisi e in un contesto sociale che si sta degradando in maniera incredibile”.

Ieri Svetlana Celli ha depositato una mozione di sostegno gemella, ancora per Barberini, dopo che il primo tentativo venne respinto in aula a novembre, in assenza dei voti della maggioranza grillina. Lo ricorda bene Gabriella Repaci, tra gli operatori della piazza sul Tritone: «A differenza di Repubblica, la mozione che riguardava noi venne bocciata». L’atto non sarà discusso nella seduta di domani, per questioni di tempi, ma «verrà calendarizzato il prima possibile», spiega Celli. Si riuscirà nell’intento? «Se l’amministrazione concederà questa apertura, che posso dire, torneremo a chiederla anche noi», riflette Mantini.

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