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Totti VS Sacchi, l’allenatore risponde: “Si dimentica che si gioca in 11 a calcio”

Arrigo Sacchi e Francesco Totti si sono scontrati dialetticamente a distanza, a causa di una visione diametralmente opposta del calcio 

Cos’è il calcio? Un mezzo per accedere alla gloria della vittoria e ai conseguenti vantaggi socio-economici dei risultati ottenuti o la ricerca della bellezza, attraverso l’esaltazione tecnico-tattica del singolo? Una domanda piuttosto ricorrente, la cui risposta vede contrapporsi, in particolare in questo momento storico, due convinte interpretazioni del calcio.

Francesco Totti e Arrigo Sacchi (LaPresse)- Romacityrumors.it

Tra i vari esponenti delle due fazioni, si sono distinti nelle ultime ore Arrigo Sacchi e Francesco Totti, i quali sono stati protagonisti di un botta e risposta a distanza, in merito all’approccio calcistico che l’ex tecnico del Milan tendeva ad assumere per raggiungere la vittoria.

Totti non fa sconti a Sacchi

L’eterno capitano giallorosso, negli scorsi giorni, ha rilasciato alcune dichiarazioni piuttosto perentorie riguardo l’allenatore originario di Fusignano, accusando quest’ultimo di aver sostanzialmente impoverito il panorama calcistico internazionale. La fastidiosa (per gli avversari) efficacia del gioco di Sacchi, difatti, passava soprattutto dall’ “impoverimento” della fase offensiva, a favore del sacrificio difensivo dell’intera rosa. Secondo il numero 10 giallorosso, ciò ha inevitabilmente minato le figure più tecniche della squadra, a partire proprio dal ruolo che lo stesso Totti ricopriva in campo: “Portò tutti a rientrare in difesa. E questo fece sparire lo spazio tecnico per il dieci considerato come il fulcro della squadra, l’elemento di sorpresa. Si è estinto, quel ruolo. E infatti non trovo una squadra che mi entusiasmi”. Una denuncia diretta e senza filtri, che lamenta la scomparsa, dalle routine tattiche del calcio contemporaneo, del fattore imprevedibile che può scaturire da un singolo calciatore.

Francesco Totti e Zeman, ovvero uno degli allenatori più offensivi della storia del calcio – Romacityrumors.it

Lo storico tecnico del Milan non ha aspettato per replicare a tono: “Anche questa critica, che mi viene rivolta spesso, rientra nella contrapposizione collettivo-singoli. A volte ci si dimentica che a calcio si gioca in undici”. Sacchi, dal canto suo, non ha risposto con particolare livore, manifestando nuovamente la sua caratteristica compostezza settentrionale. Ovviamente, all’interno della risposta, è contenuta con evidenza la filosofia sacchiana, per cui l’elogio e l’esaltazione del singolo non devono mai e poi mai venir prima rispetto al bene collettivo. Per Sacchi, una squadra di calcio è un gruppo di uomini, che deve tentare con ogni mezzo di raggiungere un risultato, lasciando da parte il protagonismo del fuoriclasse. Se l’efficacia di tale approccio risulta difficilmente confutabile, anche e soprattutto grazie ai risultati ottenuti da mister Sacchi, Totti dichiara comunque la sua estraneità a questa tendenza, inevitabilmente portatrice di un impoverimento tecnico del gioco.

In questo periodo storico poi, questa diatriba appare particolarmente attuale, a causa di un’ulteriore schiera di allenatori, figli della scuola Pep Guardiola, a cui interessa, e anche tanto, l’aspetto puramente tecnico delle proprie formazioni. Al contrario, gli eredi del catenaccio stile Sacchi, si iniziano a confrontare con squadre piccole, anch’esse particolarmente interessate a offrire un calcio propositivo e aggressivo, in grado, sovente, di mettere in difficoltà rose sensibilmente più attrezzate. Le parabole discendenti di allenatori come Josè Mourinho e Massimiliano Allegri ne è una fulgida dimostrazione.