La Roma di Josè Mourinho si salva sul traguardo nella sfida contro l’ostico Lecce di mister D’Aversa. Ecco le parole dello Special One nel post-partita.
La Roma tira un sospiro di sollievo negli ultimi istanti della sfida con il Lecce di D’Aversa, recuperando clamorosamente nel recupero davanti ad uno Stadio Olimpico in subbuglio. I salentini giungono alla conclusione del tempo regolamentare in vantaggio, ma un sorprendente moto d’orgoglio nei minuti di recupero, ha permesso agli uomini di Mourinho di conquistare quei tre punti, necessari a rimanere a galla nella rincorsa al quarto posto (ora a quattro lunghezze di distanza).
La coppia Lukaku-Dybala, che fino all’ultimo minuto non aveva funzionato un granché, si riaccende nel momento più delicato della gara, illuminando la serata giallorossa. Dybala per Lukaku… ancora una volta. La prestazione, tuttavia, lascia inevitabilmente perplessi, poiché, a prescindere dalla qualità della squadra ospite, la Roma ha creato poco e nulla nei primi 90 minuti della gara. Le giornate passano, ma il problema pare essere sempre il medesimo: a prescindere dalle giocate dei singoli, che permettono a Mourinho di non soccombere, l’impalcatura tattica della squadra è sostanzialmente assente, costringendo Dybala e compagni ad inventarsi magie per diventare realmente pericolosi.
Mourinho dichiara ai microfoni di DAZN: “I ragazzi sono straordinari, il tifo è straordinario: non è normale che il pubblico con la squadra in svantaggio sia così rumoroso. Potevamo vincere già nel primo tempo. Il Lecce è un’ottima squadra, organizzata. Il Lecce si è confermato quello di cui avevo parlato ieri, dispiace per loro e in particolare per Falcone. Lui è un grande romanista ma quando gioca contro la Roma meriterebbe il premio Yashin perché para praticamente di tutto”. Lo Special One parla del tifo: “Cuore, mentalità e connessione con il tifo. Ne ho allenate di squadre, ma non ho mai visto un tifo così. La squadra poi si è sbilanciata tanto, avevamo troppi attaccanti. Loro potevano fare il secondo gol. Una gara pazza, che abbiamo vinto”.
L’ex allenatore dell’Inter parla poi di Dybala: “Ha fatto cose bellissime nel primo tempo. Paulo è importante per noi, ma questi minuti non rappresentano veramente il giocatore che è. Ha fatto troppo, ma penso che sia meglio non portarlo a Praga. Lui mi ha detto che invece vuole giocare”. E poi su Lukaku: “Il primo rigore sbagliato in italia, il secondo o il terzo con me. Lo sbaglia chi tira. Mai mi arrabbio con chi sbaglia. Paulo non ha tirato perché non era convinto di calciare il pallone da fermo, non ha battuto neanche i calci piazzati. Romelu è molto emozionale, sensibile, quando sbaglia un rigore soffre. Avere la possibilità di segnare il gol vittoria nel finale è ottimo per farlo dormire meglio e sorridere. Ha un cuore grande”.