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Juric, la verità su Dybala: numeri e parole che stupiscono i tifosi

Il tecnico della Roma e la gestione dell’argentino. I numeri sono impietosi e le dichiarazioni di Juric su Dybala alimentano i dubbi

Tra due giorni festeggerà il primo mese sulla panchina della Roma. Il diciotto settembre scorso Ivan Juric è stato chiamato improvvisamente dai Friedkin per sostituire Daniele De Rossi e diventare il nuovo tecnico della Roma. Da quel giorno, l’ex allenatore del Torino si è calato in una realtà, fino a quel momento sconosciuta: ha dovuto affrontare lo scetticismo di un ambiente che fino allo scorso anno pendeva dalle labbra di Mourinho e che poi aveva trovato in De Rossi un nuovo idolo.

I numeri di Paulo Dybala e l’utilizzo di Juric. I dubbi sul futuro dell’argentino – roma.cityrumors.it

Si è poi ritrovato in un ambiente ostile, al centro di una contestazione forte nei confronti della dirigenza (e che verrà ripetuta anche nella prossima sfida con l’Inter, quando la Curva Sud entrerà con quindici minuti di ritardo) e costretto ad affrontare i casi Pellegrini (contestato e fischiato dalla stragrande maggioranza dei tifosi) e Dybala, prima messo in discussione e ceduto in Arabia, e poi tornato a disposizione, ma senza essere riuscito a lasciare il segno in modo completo.

Juric, le parole su Dybala e l’utilizzo

Proprio nei confronti di Dybala ci sono i dubbi più grandi: e le dichiarazioni del tecnico lasciano alcuni dubbi.  In un mare perennemente in tempesta, Ivan Juric sta cercando di tenere in piedi la barca. Ma lo fa con entusiasmo e passione, vedendo nella Roma l’occasione più grande della sua carriera. Il tecnico abbandona le polemiche ed esalta il suo percorso sulla panchina giallorossa. Difende Pellegrini e Dybala, lancia Pisilli e prova ad allontanare le negatività che circondano il club giallorosso. “Sono consapevole di ciò che accade fuori, ma sono concentrato sul mio lavoro. Che è entusiasmante. La squadra ha margini di miglioramento pazzeschi, vedo ragazzi disposti al sacrificio. Le prestazioni sono in netta crescita, e questo è importante”, ha dichiarato in una lunga intervista al Corriere dello Sport.

Juric è convinto di avere i migliori mezzi a disposizione per poter lasciare il segno:A Trigoria le condizioni in cui mi muovo sono fantastiche, ho solo sensazioni positive. Sapendo che fuori la situazione è quella che è, bisogna accettare e andare avanti. Non mi sono mai trovato in una storia simile, ma neppure in una altrettanto bella. Chi ama il calcio qui si diverte… Sono sicuro che con i risultati le cose cambieranno anche all’esterno, nel calcio è sempre stato così. Negli ultimi anni la Roma ha fatto fatica in campionato, noi dobbiamo ottenere di più… Io sento l’amore della gente a ogni passo”. 

Il tecnico della Roma Ivan Juric, da un mese sulla panchina della Roma – Roma.cityrumors.it

Un amore che, evidentemente, è più forte dello scetticismo e della negatività. Juric allontana lo spettro di De Rossi, sostituito dai Friedkin dopo sole quattro partite di campionato: Non sono contaminato dalle negatività. Arrivo fresco e ti dico che stiamo alzando il livello del gioco, delle pressioni, abbiamo maggiore continuità nella partita. Le relazioni interne sono fantastiche, abbiamo un grande direttore, con lui c’è un’ottima comunicazione, condividiamo tante cose e vogliamo fare bene. Sono concentrato solo su questo, non posso entrare nel merito di altre faccende, non intendo neanche farlo. Mi interessa preparare la partita con l’Inter”.

Il suo calcio è fatto di corsa, aggressività e qualità.Qui il motore c’è, sia dietro sia in mezzo, penso a Koné e Pisilli che possiedono un grande talento. Anche in avanti ho tutti ragazzi che possono migliorare sui controlli, sulla posizione del corpo. Non è vero che non c’è cilindrata”. Pisilli è stato lanciato da Mourinho (che lo ha fatto esordire in Europa League) e da De Rossi (che lo ha trasformato in titolare). Juric lo ha confermato nell’undici titolare, trasformandolo in un punto fermo della sua Roma: “Ti innamori in poco tempo. È giovane, deve crescere, viene da una famiglia diciamo intellettuale, lui è un piccolo intellettuale, è calmo, sereno, ragiona; ha un talento che finora non avevo mai riscontrato in ragazzi così giovani. Ha primo controllo, percezione delle cose, tecnica. Se continua così, lavorando senza montarsi troppo, avrà una grande carriera”.

Juric deve lavorare anche sulla rinascita di Lorenzo Pellegrini, sempre al centro delle polemiche, e Paulo Dybala, in bilico tra classe cristallini e muscoli sempre sotto pressione: “Pellegrini nelle ultime partite ha avuto 6-7 palle-gol. Cosa vuol dire? Che si muove da Dio, che sta bene, che corre tanto, che ha uno spirito fantastico e non si nasconde. Non ha fatto gol ed è un peccato. Ha avuto occasioni importanti, ha colpito una traversa. Lo vedo in allenamento, non si tira mai indietro. Può essere un momento negativo, il suo, anche in Nazionale ogni cosa che prova gli va storta. Ma lavorando come sta facendo, da capitano vero, arriverà a punto. Io vedo un giocatore a cui Spalletti dà la maglia numero 10. Sono convinto che si sbloccherà”.

Juric e le parole su Dybala

Diverso il discorso su Dybala: “La prima partita è stata fantastica, anche il primo tempo con l’Athletic Club. Dopo l’Athletic ha avuto qualche problema. Con Mark Sertori, (il nuovo head of performance, ndr), che ha grande esperienza, e tutto lo staff, cerchiamo di recuperarlo al 100% e per sempre. Vogliamo evitare le ricadute e gestirlo bene, ci siamo presi dei giorni per farlo. Quando Paulo gioca è una meraviglia, dobbiamo metterlo a posto, non come negli anni passati, vogliamo trovare una continuità con lui, magari non giocherà tutte le partite, ma l’obiettivo è aggiustarlo dal punto di vista muscolare”.

Paulo Dybala, alla terza stagione alla Roma – Roma.cityrumors.it

Il concetto chiave resta proprio questo: “non giocherà tutte le partite”. Ma come è stato gestito fino ad oggi Paulo Dybala? E quante volte ha lasciato il segno? I numeri parlano chiaro. Dybala ha già saltato il 55 per cento dei minuti e non è entrato nella formazione titolare nel 57 per cento dei casi. Da quando è nella capitale, l’argentino ha saltato trentatre partite per infortunio e una per squalifica. Considerando anche le gare nelle quali è stato utilizzato meno di quarantacinque minuti (nelle quali è stato sostituito prima dell’intervallo o quelle in cui non era al top ed è stato inserito solo nel finale), la Joya  non è stato al top in 50 partite della Roma su 118 complessive.