Livido
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Viaggiamoci

Livido

Quel tunnel era un inferno
Gelido e lungo come l’inverno.

Le gambe tremavano,
le mattonelle come spine
pungevano.

Le ombre si avvicinavano
mentre scappavo.

Quel primo pugnale sul braccio
rimase intatto.

Si notava col tatto
quel livido fatto.

La bocca chiusa,
la mente confusa.

Di quel graffio
Sul petto un segno è rimasto.
La marca di un dolore
nefasto.

Autrice: Carmen Normanno © 2021