Fratelli d’Italia: No ai nomadi in via Ramazzini

Ieri pomeriggio si è tenuto  un sit-in di Fratelli d’Italia per opporsi alla decisione di spostare i nomadi del Camping River all’interno degli spazi della Croce Rossa Italiana di via Bernardino Ramazzini
Gli esponenti della  destra dell’XI e del XII Municipio lamentano come  da anni la sede attuale della CRI  sia diventato  un centro d’accoglienza per nomadi e migranti, in una zona già di per sé molto difficile  vista la copiosa presenza dei tossicodipendenti nella zona.

Questa la ragione che ha portato numerosi cittadini locali a sostenere la manifestazione di ieri durante la quale sono state raccolte firme per contestare la permanenza dei nomadi all’interno del centro.

Il senatore Marco Marsilio è intervenuto sulla questione nomadi e sicurezza dei quartieri: “Abbiamo presentato un pacchetto sicurezza in questa legislatura, che avevamo già depositato alla Camera dei Deputati nella scorsa legislatura. Lo abbiamo presentato anche stavolta presso la Camera e il Senato, chiedendo maggiori dotazioni per le forze dell’ordine: l’abbandono dei territori si vede dalla mancanza di presidi delle forze dell’ordine in alcune zone. La semplice presenza  di una divisa o una macchina con il lampeggiante è deterrente verso certi traffici. Dove invece le forze dell’ordine non sono mai presenti, si percepisce la distanza dello Stato e i delinquenti prendono possesso del territorio per portare avanti i loro traffici. A questo si aggiunge la cultura di gran parte della magistratura a derubricare una serie di reati, come avviene con quelli di scarso allarme sociale: questi per la loro diffusione e pervasività, sono quelli di maggiore allarme sociale e stanno toccando la popolazione più povera. Quella che vive questo tipo di quartieri e non può pagarsi una vigilanza privata, che non si può rifugiare nelle residenze dorate, quella che quando scende sotto casa trova fenomeni di spaccio, l’accattonaggio molesto, l’ubriachezza oppure furti in strada o negli appartamenti. Tutta una serie di questioni che si affrontano quotidianamente e s’incrementano in presenza d’accampamenti abusivi come i campi rom, che purtroppo sono dediti a questo tipo di attività e dentro cui non c’è legge che tenga”.

Paolo Rendina, dirigente romano di Fratelli d’Italia,  ha invece  dichiarato:

“Il problema è profondo, poiché questo territorio già ospita il CIE di Ponte Galeria, diversi campi nomadi abusivi, il campo di Gandoniche è uno di quelli tollerati… che poi qualcuno un giorno ci spiegherà cosa s’intende con ‘tollerato’ da Veltroni in poi, rispetto a un campo normale. Oltre a tutti i campi abusivi che sorgono nell’area tra Marconi e Magliana, c’è il disastro ambientale per i rifiuti che questi signori portano all’interno delle loro baraccopoli: tutto questo crea un problema di sversamento di pergolato all’interno del Tevere. Quello che vediamo è un disegno sempre più ampio con questi tipi d’insediamenti abusivi e di degrado urbano, spostando tutto ciò dal centro della città alle periferie. Il Municipio XI non può tollerare una cosa del genere, non può diventare il centro d’accoglienza della città. Se noi abbiamo circa 200 mila abitanti e gli aggiungiamo tutti quelli che sono gli immigrati clandestini e tutto il resto, si crea un problema di sicurezza: lo dico perché lo certifica il Ministero dell’Interno di Salvini, in cui dice che il 37% dei reclusi sono immigrati clandestini. Mentre il 70% dei reati totali in Italia viene commesso da extracomunitari: questo è un problema, soprattutto in un territorio dove si vive il degrado totale per l’assenza della Giunta e della Sindaca. Aggiungere ulteriore degrado a questa situazione sta diventando un grosso problema, che va combattuto attraverso le migliori politiche sociali”.

Sull’utilizzo della Croce Rossa Italiana in via Ramazzini Federico Rocca, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, ha così commentato:

“Brutto segnale, perché sembrerebbe ormai come questo centro sia stato eletto alla gestione delle emergenze di questa natura nella Capitale: così non può essere. 500 immigrati fino a pochi mesi fa e oggi i rom, presumibilmente domani nuovamente gli immigrati e poi di nuovo i rom: a 5 minuti da Trastevere e nel cuore di Monteverde, non è questa la struttura adatta per poter svolgere questo tipo di attività. Fermo restando che questi tipi d’interventi sui campi nomadi non servono praticamente a nulla, perché se li spostano in 80 dal Camping River qui e i restanti 270 chissà dove sono, evincono come il sindaco Raggi e il ministro Salvino sono partiti con il piede sbagliato. Si fa però sempre in tempo a ravvedersi, ecco perché noi li invitiamo a prendere atto che una gestione come questa non può essere ripetuta”.

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