Via Nazionale: dal lusso al declino di una delle zone più importanti di Roma

Via Nazionale era da sempre considerata punto di riferimento per lo shopping e le passeggiate nel centro della città. Ora, con la chiusura di 45 negozi, è preda di clochard e abbandonata al degrado.

Gli abitanti di Rione Monti denunciano infatti gli scarsi controlli e la mancata riqualificazione della zona. Massimo Bertoni, presidente di Federmoda Confcommercio e proprietario di uno dei negozi storici della zona, afferma: «Via Nazionale è stata uccisa dalle amministrazioni susseguitesi negli ultimi anni che hanno messo solo limitazioni e divieti senza offrire soluzioni alternative. Caffè Renault ha chisuo i battenti perché la sera la gente non riusciva ad arrivare e non trovava parcheggio. Inoltre la fuga dei residenti, gli appartamenti diventati tutti bed & breakfast a volte anche abusivi, lo smart working che prosegue e l’assenza dei clienti dei ministeri e della Banca d’Italia e il turismo di bassa qualità, sono tutti problemi alla base del declino di Via Nazionale».

Nicola Barone, presidente del Comitato Rione Monti, parla per gli abitanti del quartiere: «Gli alberi nei vasi sono secchi e i recipienti sono diventati immondezzai, a volte completamente pieni di cicche. Sulle panchine di pietra, spesso anche di giorno, dormono i senza fissa dimora, che la sera occupano poi gli ingressi dei negozi chiusi. Tutta la via sta collassando su sé stessa. Noi abbiamo un progetto nell’ambito di un processo di riqualificazione di tutta la zona, ma fin da adesso chiediamo di rimettere le alberature come all’inizio, piantate e non nelle ciotole, rendendo la strada più verde, più viva e ricreando luoghi per la sosta. Poi chiediamo che le licenze commerciali che saranno rilasciate siano delle stesse categorie precedenti, non ristoranti o bar, e infine più controlli la sera».

fonte CorriereRoma

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