Sentenza ribaltata in appello nel procedimento instauratosi in seguito alla morte di Bernardino Budroni, il giovane romano ucciso in un inseguimento con le forze dell’ordine nel luglio 2011 sul Grande Raccordo Anulare di Roma. La Corte d’appello ha condannato a 8 mesi di reclusione Michele Paone, l’agente che sparò e uccise Budroni, che fuggiva dalla polizia chiamata dalla ex fidanzata che lo accusava di stalking. In primo grado Paone era stata assolto, con la formula ‘perché il fatto non costituisce reato’. Il giudice monocratico aveva ritenuto che quell’azione era stata “adeguata e proporzionata” all’entità della situazione”. Oggi, in appello è arrivata la condanna per omicidio colposo con l’aggravante dell’uso legittimo delle armi putativo e per un evento diverso da quello voluto.