Porta Metronia, malato di Tbc a scuola: “Nessuno ci ha avvisato”

Le voci nei corridoi e sulle chat dei genitori sono iniziate a circolare prima del comunicato ufficiale; la notizia di un ragazzo malato di tubercolosi ha fatto il giro dell’istituto scolastico mandando tutti nel panico.

L’allarme per la malattia è scattato in un istituto di via Sibari, nella scuola media Pascoli che fa parte dell’Istituto comprensivo Manzoni.
Solo ieri la dirigente della scuola ha pubblicato la notizia, dopo essere presa d’assalto con richieste di chiarimenti e telefonate.
“Il ragazzo sottoposto alle dovute cure non è più contagioso. I medici incaricati ci hanno riferito che solo coloro che sono stati a contatto diretto e continuato (compagni di classe e docenti per un lasso di tempo di minimo 6 ore a settimana) con il caso in questione sono a rischio di contagio e dovranno sottoporsi al controllo e protocollo sanitario previsto. Coloro che non hanno ricevuto alcuna comunicazione – continua la nota – non sono ritenuti a rischio di contagio; pertanto si rassicura l’utenza a mantenere un atteggiamento ragionevole e controllato, evitando allarmismi ingiustificati, destabilizzanti e poco risolutivi.”

Queste parole non hanno fermato le domande dei genitori preoccupati per i loro figli e per le proprie famiglie: “Sappiamo che il focolaio non è più attivo, che il ragazzo non è più contagioso, ma siamo allarmati”.

La risposta della Asl Rm2 non si fa attendere:
“Lo Spallanzani fa la diagnosi a quel punto parte il sistema di sorveglianza delle Asl presso le scuole nel giro di pochi giorni”. Il prossimo 4 febbraio è fissato l’incontro a scuola con i genitori e gli operatori dell’istituto: medici e infettivologo daranno tutte le informazioni in merito a eventuali terapie antibiotiche.
“Partirà uno screening inizialmente sulla classe, poi coinvolgerà tutti coloro che sono entrati in contatto con il ragazzino, bidelli, insegnanti, compagni di sport… Sicuramente il contagio non avviene sui corridoi o all’aperto”.

Nonostante tutto continuano le lamentele dei genitori riguardo la mancata comunicazione diretta, voci che invece sono giunte solo attraverso i racconti dei bambini. Ieri la comparsa della nota ufficiale.

Impostazioni privacy