Dopo oltre due anni di un accurato e specialistico restauro da parte dei tecnici dell’ICR, torna ad essere esposta al pubblico, dal 23 giugno al 14 gennaio 2024 alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, L’ALLIEVA DI DANZA (1958-59), una delle prime grandi opere scultoree di Venanzo Crocetti (1913-2003) sul tema della danza.
La mostra è promossa e organizzata da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con Ministero della Cultura – Istituto Centrale per il Restauro e Fondazione Venanzo Crocetti. Supporto organizzativo Zètema Progetto Cultura. A cura di Claudio Crescentini, Carla Ortolani e Livia Sforzini.
La scultura di Crocetti è entrata nella collezione d’arte del Comune di Roma nel 1960 a seguito dell’acquisto alla VIII Quadriennale Nazionale d’Arte (1959-60), rassegna nella quale l’opera era esposta (sala XXVI). Successivamente la scultura ha fatto parte della selezione ufficiale dei capolavori d’arte dell’allora denominata Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, tenutasi presso il Palazzo delle Esposizioni (1963).
L’opera rappresenta una delle prime sculture di Crocetti di grande formato dedicate al tema della danza, tematica che già compare in vari bozzetti degli anni Quaranta e che, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, diventerà tema ricorrente all’interno della sua produzione. Le sue ballerine divennero, in breve tempo, un’icona simbolo per molti scultori figurativi del secondo Novecento, così come bene evidenziato in mostra mediante il confronto visuale con la scultura Bambina seduta (1955) di Giacomo Manzù, altra opera della collezione capitolina. I corpi adolescenziali delle due ragazze si guardano e riflettono l’una nella struttura dell’altra, ambedue immortalate in un definito momento di riposo.
L’Allieva di danza è l’unica scultura di Crocetti nelle collezioni capitoline e dal 1963 non è più stata esposta a causa delle gravi lesioni che interessavano la parte inferiore dell’opera e che la rendevano strutturalmente instabile. La Galleria d’Arte Moderna di Roma ha chiesto all’ICR di eseguire il restauro della scultura, affinché l’opera potesse finalmente essere riesposta e di nuovo apprezzata dal pubblico.
Il lungo intervento di restauro ha anche consentito un approfondito studio dell’opera, non solo dal punto di vista conservativo, ma anche per gli aspetti tecnico esecutivi. Nonostante la tecnica impiegata nella realizzazione dei grandi bronzi sia rimasta fondamentalmente la stessa nel corso dei secoli, ovvero la fusione a cera persa, il restauro dell’opera di Crocetti ha costituito un importante momento di approfondimento, permettendo di individuare gli accorgimenti tecnici, del tutto peculiari, posti in essere dal Maestro al momento della realizzazione dell’opera. Lo studio e la ricostruzione delle tecniche di esecuzione della scultura si sono basati sull’analisi visiva delle tracce di lavorazione, sugli approfondimenti scientifici e sulle ricerche documentali. Questo ampio e articolato lavoro multidisciplinare è stato realizzato grazie alla fitta rete di collaborazione dei Laboratori dell’ICR con altri enti quali: l’UOSD di Diagnostica per Immagini in Emergenza ed Urgenza, Dipartimento di Scienze Radiologiche, Oncologiche ed Anatomopatologiche del Policlinico Umberto I – Sapienza Università di Roma, il Museo Fondazione Crocetti e la Galleria d’Arte Moderna.
Con il supporto del Dipartimento di Scienze Radiologiche del Policlinico è stato possibile effettuare una tomografia computerizzata (TC) della scultura, che si è rivelata estremamente utile per definire la tecnica usata da Crocetti per la realizzazione dell’opera.
In relazione alla particolare attenzione dedicata all’accessibilità da parte della GAM, per le persone con disabilità visiva, verranno esposte le riproduzioni dei modelli 3D dell’intera scultura e della sezione tomografica, realizzati dall’ICR, che permetteranno un percorso inclusivo tattile di conoscenza dell’opera stessa, abbinati a un’audiodescrizione su audiopen,
realizzata in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, che consente l’esplorazione uditiva dell’opera di Crocetti.
Saranno inoltre programmate visite tattili gratuite, guidate da operatori specializzati.
La Fondazione Museo Crocetti, che da sempre costituisce il prolungamento dell’opera e delle volontà di Venanzo Crocetti nel tempo e nello spazio, ha contributo attivamente a questo lungo lavoro di ricerca, mettendo a disposizione materiale d’archivio, testimonianze e soprattutto dando accesso allo spazio ancora vivo e narrante dell’atelier del Maestro.
A corredo della mostra la trasmissione del documentario di Franco Simongini Scultori d’oggi: Venanzo Crocetti (novembre 1984), estrapolato dall’enorme serbatoio di filmati sull’arte di RAI TECHE e facente parte della serie L’ottavo giorno. Scultori d’oggi dello stesso Simongini che intervista e visita lo studio di Crocetti.
La mostra dell’opera di Crocetti anticipa anche le celebrazioni del Centenario della Galleria d’Arte Moderna di Roma (1925-2025) attraverso le quali s’intenderà valorizzare la propria collezione contemporanea con una serie di mostre, eventi ma anche di restauri eccellenti.