Villa Ada come palestra all’aperto: l’iniziativa di un istruttore

Quattro metri di distanza e tre istruttori per dividere le persone in gruppi, evitando di creare assembramenti; queste le regole dell’istruttore Dejan Zivkovic, proprietario di una palestra in via Asmara, in zona Africano.

“L’idea di trasferirci al parco ci è venuta dopo l’emanazione dell’ultimo Dpcm, che ci ha costretto a chiudere. Naturalmente siamo delusi e preoccupati, ma non vogliamo piangerci addosso. Nel rispetto delle regole, bisogna provare a reagire” spiega Zivkovic.
“Una ragazza monitora le adesioni, perché abbiamo fissato il limite massimo a trenta partecipanti: ogni dieci mettiamo loro a disposizione un istruttore.
Ci incontriamo due volte al giorno e si può scegliere tra la lezione di mattina, alle 8, e quella pomeridiana delle 17.30. È un servizio gratuito, riservato ai nostri abbonati, affinché non si sentano abbandonati in questo periodo complicato per tutti”.

Sulle manifestazioni in piazza aggiunge:
“Non ci sarò, perchè a quell’ora c’è la seduta a Villa Ada. Condivido, però, la frustrazione e lo scoramento. Per adeguare la struttura alle regole ho speso oltre 5mila euro.
Se prima del Covid incassavamo cento, adesso non arriviamo a 45. Non è solo questione di chiusura, c’è anche il tempo fisiologico per riprendersi. Faccio un esempio: con gli abbonamenti annuali o semestrali, chi non è venuto in palestra per tre mesi durante il lockdown, ci ha chiesto di recuperare le sedute dopo l’estate. Normalmente a settembre avrebbero sottoscritto la nuova tessera”.

Conclude infine l’istruttore:
“Servono controlli e sanzioni per chi non rispetta le regole, altrimenti si assestano colpi durissimi alle imprese. A malincuore ho mandato a casa tre istruttori, gente che aveva un lavoro e ora non ce l’ha più. Anche io mi sono confrontato con qualche contagiato, ma oltre alla sanificazione, ho chiamato ogni volta tutti i contatti, chiedendo loro di fare il tampone per tornare in palestra. Su oltre ottanta persone non c’è stato un positivo. Evidentemente il virus è stato preso fuori dalla struttura e si può rimanere aperti in sicurezza.
Devo essere sincero, parlo a titolo personale: io li ho ricevuti, corrispondenti più o meno alla cifra necessaria per pagare l’affitto. Non è stato un intervento risolutivo, ma ci ha dato una mano”.

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