Dopo il debutto di novembre, torna a Roma il 20 marzo al Teatro Tor Bella Monaca Le Intellettuali di Piazza Vittorio, con la regia di Augusto Fornari, ironico e divertente adattamento teatrale critico e di genere di Le Intellettuali di Moliere: un testo a tratti misogino che, nel riadattamento firmato da Chiara Becchimanzi, acquista un sapore completamente nuovo, una lettura che parla di donne che cercano di conciliare le loro mille attitudini, di costellazioni familiari, ma soprattutto di diritto all’autodeterminazione, fra oriente e occidente.
“Le Intellettuali di Piazza Vittorio” trasforma la famiglia di mecenati descritta dal celebre drammaturgo francese in una famiglia italo-iraniana, trasferitasi in Italia dopo la Rivoluzione Islamica del ’79 – un evento storico di portata enorme, di cui ci è giunta solo un’eco confusa, ma più che mai attuale, considerando gli ultimi accadimenti internazionali. Così, le due sorelle Henriette e Armande si trasformano in Laleh (in italiano tulipano, interpretata da Giorgia Conteduca) e Azadeh (in italiano libera, interpretata da Chiara Becchimanzi), la zia Bèlis diventa Pareesa (in italiano fatata, Giulia Vanni) e il giovane innamorato Clitandre Khodadad (in italiano dono di Dio, Teo Guarini). L’artista Trissotin diventa Trissottani e si trasforma in cineasta pomposo e scroccone (Claudio Vanni,) e la cameriera Martine, che nella traduzione italiana di Molière è veneta, diventa la ciociara Tina, interpretata da Monika Fabrizi. I genitori delle sorelle diventano Ulrica e Kourosh (in italiano Ciro, con un chiaro riferimento a Ciro di Persia) e saranno interpretati da Cinzia Leone e Vittorio Hamarz Vasfi, apparizioni “straordinarie” grazie ad affascinanti soluzioni tecnologiche e alla scenografia proiettabile; ultimo componente della bizzarra famiglia, Daryush (in italiano Dario, non a caso il successore di Ciro), un inserto drammaturgico del tutto originale reso possibile dall’amichevole partecipazione in videochiamata di Stefano Fresi. Uno spettacolo corale, divertente ed emozionante, nel quale gli eventi narrati hanno esiti del tutto imprevedibili.
La drammaturgia di Chiara Becchimanzi vede le parole di Molière mescolate a brani del tutto originali: “L’intuizione di Augusto è stata per Valdrada illuminante – dichiara l’attrice ed autrice – poiché era un’occasione imperdibile per trattare uno dei motori drammaturgici che più ci sta a cuore e su cui ragioniamo artisticamente, in varie forme, da anni: il diritto all’autodeterminazione, tema che in Molière si dirige verso conclusioni dalle sfumature misogine, ma che abbiamo naturalmente declinato in tutt’altra direzione, disegnando intorno ai personaggi un turbinìo emotivo che coinvolgerà il pubblico in prima persona”.
Valdrada Teatro (la città specchio de Le Città Invisibili di Calvino) è una compagnia attiva dal 2010 e interamente gestita da donne, formatesi all’Accademia Internazionale di Teatro di Roma. Negli anni ha prodotto circa 10 opere, di cui 3 sostenute dalla Regione Lazio e una inserita nelle 100 Eccellenze Creative del Lazio 2018, e dato vita ad altrettante manifestazioni culturali multidisciplinari, con particolare attenzione alla vivificazione delle periferie. La cifra della compagnia risiede nella volontà di declinare temi di netta importanza socio-politica con poesia, ironia, freschezza, jeu teatrale e un linguaggio immediato, che arrivi dritto all’anima del pubblico.
Biglietto 12 euro.
Info su: www.valdradateatro.it