Viterbo, ucciso nel suo negozio in un tentativo di rapina. Aveva il cranio fracassato. Vicini, abbiamo paura

ANSA

Il titolare di una jeanseria, Norveo Fedeli, di 74 anni, è stato ucciso in pieno giorno, ieri venerdì 3 maggio, nel suo negozio nel centro storico di Viterbo, nello stesso quartiere in cui si trova il locale teatro del presunto stupro avvenuto l’11 aprile scorso. Si ipotizza che possa trattarsi di un tentativo di rapina finita male anche se non si esclude per ora nessuna pista.

Alcuni vicini, insospettiti dal fatto che il negozio fosse ancora aperto dopo le 13, sono entrati e hanno trovato il corpo del commerciante riverso a terra in una pozza di sangue vicino la cassa. Inutile l’intervento degli operatori del 118. L’uomo aveva il cranio fracassato e sul capo ci sarebbe l’impronta di una scarpa. Per chi indaga sarebbe stato colpito varie volte alla testa con un oggetto contundente, forse una spranga o uno sgabello. Nel negozio è stata ritrovato una scia di sangue fino all’entrata: forse la vittima ha tentato di trascinarsi fino all’esterno per chiedere aiuto.

Probabilmente Fedeli che abitava accanto al suo negozio stava per chiudere la jeanseria per la pausa pranzo quando gli aggressori sono entrati all’interno. L’uomo è stato colpito più volte con un oggetto metallico come una spranga o forse anche uno sgabello.

Tra chi vive e abita in zona qualcuno non esita a dire: “Ora abbiamo paura”. E sulla vicenda è intervenuto il segretario del Pd Nicola Zingaretti che su Twitter ha scritto: «Napoli, Viterbo: allarme sicurezza. Dal ministro dell’Interno Salvini vogliamo qualche comizio in meno e qualche ora di lavoro al Viminale».

Intanto domani pomeriggio a Viterbo è in programma un corteo contro ogni forma di violenza organizzato dalla Rete degli studenti medi.

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