Scappa dal ristorante senza pagare: ferito durante la fuga, muore due giorni dopo

Giuliano Bergamini si era fatto male alla coscia sinistra mentre cercava di scavalcare un cancello. A distanza di due giorni, sabato scorso, è morto per una setticemia fulminante all’ospedale San Camillo.

Giuliano, originario di Guidonia, era andato al ristorante l’Antico Girarrosto a Villa Adriana insieme a due amici. I tre mangiano carne, la specialità della casa, e bevono a volontà. Non rinunciano a nulla. Poi, quando arriva il conto, diventano aggressivi: «Noi non paghiamo». La situazione degenera, scoppia un parapiglia. Un cameriere viene colpito al volto (cinque giorni di prognosi), Giuliano invece rimane infilzato mentre tenta di andarsene.

Secondo le prime ricostruzioni non avrebbe partecipato attivamente alla rissa. Voleva solo fare il «vento»: ossia fuggire senza pagare. E ora la ferita sulla coscia sinistra non gli permette nemmeno di camminare. I primi ad aiutarlo sono i camerieri del ristorante, che lo sfilano dallo spuntone del cancello in cui è rimasto incastrato. Poi viene ricoverato all’ospedale di Tivoli, dove la sua situazione non desta particolari preoccupazioni. Inizialmente la prognosi è di dieci giorni, ma col passare delle ore le cose non migliorano, anzi il ragazzo peggiora.


La ferita non si rimargina e l’infezione si fa sempre più insidiosa. Venerdì, il ragazzo viene trasferito con urgenza al San Camillo di Roma. L’infezione è in stato avanzato, tanto che il giorno dopo il giovane muore per una setticemia fulminante, su cui ora farà luce la procura di Roma. Dopo la denuncia del padre, infatti, il pm Francesco Cascini ha aperto un’indagine per omicidio colposo. Al momento, non ci sono indagati, anche perché si attende l’esito dell’autopsia per ricostruire la serie degli eventi che hanno portato alla morte, a partire dalla diagnosi iniziale fatta nell’ospedale tiburtino. Lascia una figlia, Sofia, e il dolore di chi lo conosceva.

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