Roma, ultrà della Lazio si toglie la vita: il fratello era vicino alla Magliana

La tragedia è avvenuta la vigilia di Natale; pregiudicato e legato alla malavita del Tufello e di San Basilio, Cristian Raschi, 51 anni, nonostante fosse agli arresti domiciliari, si è procurato una calibro 38 con cui si è sparato alla testa.
La madre nella stanza accanto ha subito chiamato i soccorsi; il corpo agonizzante è stato portato all’Umberto I, ma subito dopo l’arrivo l’uomo è stato dichiarato morto.

Da sempre associato allo spaccio di droga e alla malavita romana, gli investigatori stanno indagando su chi gli abbia fornito l’arma; quattro anni fa, era rimasto vittima di un agguato a San Basilio. Qualcuno gli tese una trappola ed i sicari lo centrarono con tre colpi di pistola all’addome ed alle gambe. Si salvò dopo un mese di ospedale. Secondo i carabinieri quegli spari sarebbero da collegarsi allo spaccio di droga.

Cristian era il fratello di Osvaldo Rocchi, morto per overdose negli anni 2000; era diventato famoso tra gli appassionati di boxe, campione mondiale e tifoso della Lazio come il fratello. Inoltre venne ritenuto vicino alla banda della Magliana e ad alcuni dei suoi personaggi di spicco.

Per queste ragioni il passato della famiglia Raschi non viene tralasciato dagli investigatori, che vogliono individuare chi ha fornito l’arma per poter escludere il reato di istigazione al suicidio, oltre a dover per forza di cose considerare le conoscenze di Cristian con la malavita di Montesacro ed il giro di droga del Tufello

Impostazioni privacy