Roma, la badante sequestra l’anziana in casa: “Spegni quei termosifoni” e la polizia costretta a calarsi dal tetto

Maggiori dettagli sul caso della badante che domenica scorsa ha sequestrato in casa l’anziana signora.

In una villetta nella zona Tomba di Nerone, la badante, una donna etiope sui 40anni, è al terzo giorno di prova come assistente per una donna anziana disabile, vedova di un imprenditore romano e assistita già da una donna che la segue da diverso tempo.
Alle due di notte la badante inizia a lamentarsi del troppo caldo in casa e stacca il riscaldamento senza dire nulla; la collega la avverte che la signora è abituata a certe temperature essendo inferma. A quel punto la donna etiope inizia ad urlare in segno di protesta e la discussione si protrae. Al mattino viene invitata a lasciare l’appartamento qualora le condizioni di permanenza non le fossero gradite ed è allora che succede il peggio.

La donna comincia a rovesciare tutto a terra e a sbattere porte e finestre, urlando che da quella casa non se ne andrà mai; quindi si barrica in casa costringendo la collega e l’anziana a chiudersi in camera da letto per proteggersi dalla furia della badante.

“Abbiamo sentito le urla, poi abbiamo visto due agenti calarsi dal tetto al terzo piano della villetta” .
All’arrivo della polizia chiamata dalle due donne, gli agenti sono stati costretti a scendersi dal tetto dell’edificio per entrare dalla finestra. Ma la crisi della badante non si ferma alla vista delle forze dell’ordine; in completo panico si denuda e pretende di rimanere sola, lontana dalla vista degli agenti uomini.

Fatta arrivare una pattuglia con un’agente donna che potesse avvicinarla, non si arrende immediatamente, mordendo un agente mentre era ancora nella villa e poi aggredendone un altro una volta portata in commissariato.

“Mi sono barricata perché volevano allontanarmi. Non volevo sequestrare la signora”.
Queste le giustificazioni della donna, che verrà querelata per violenza, danni e c’è anche l’ipotesi di sequestro, seppure non prolungato.

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