“Mi aiuti a spostare dei pacchi?” poi l’abuso sul 18enne: pasticcere rinviato a giudizio

Rinviato a giudizio un pasticcere di Roma:
“con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso dopo aver fatto entrare il giovane nel laboratorio con la scusa di necessitare aiuto per spostare dei pacchi, con violenza lo costringeva a subire atti sessuali” queste le parole del giudice Alessandro Arturi.

I fatti risalgono a più di 5 anni fa, quando l’8 dicembre del 2015 venne presentata la denuncia.
Un ragazzo, appena 18enne, residente in zona Cinecittà, conosceva di vista il gestore della pasticceria L.C.. Il 50enne chiese al giovane di dargli una mano con dei pacchi, ma una volta nel retrobottega ““L. C. approfittando del suo sbalordimento, costringeva il ragazzo a subire atti sessuali, bloccandogli le gambe, baciandolo in bocca, accarezzandogli il petto, cercando un rapporto… senza tuttavia riuscire a consumarlo per l’arrivo all’interno di una pasticceria di un cliente. Con l’aggravante di avere approfittato di circostanze di luogo e persona tale da ostacolare la privata difesa”.

Il ragazzo tornato a casa racconta quanto accaduto alla madre e alla sorella e in famiglia decidono di raccontare tutto ai carabinieri. Da qui le difficoltà s riconoscere come vera la descrizione dei fatti fornita dalla vittima, ma la denuncia arriva in procura e partono nuove indagini. Da qui si scopre che il giorno successivo ai fatti, il pasticcere ha inviato un messaggio di scuse: “Scusa, forse sono stato troppo violento”.

Le indagini sono andate avanti per chiarire diversi aspetti della vicenda, nel frattempo il pasticcere ha continuato a lavorare in zona, mentre il ragazzo è andato a lavorare lontano. Il processo è fissato per il 13 aprile 2021 e il 50enne rischia 6 anni di carcere.

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