Cane appeso al parco: “Era diventato ingestibile” si giustifica il proprietario

Ancora una vittima dell’ignoranza umana: un cane è stato impiccato perché “diventato ingestibile”.
L’animale il giorno precedente aveva dato un morso alla padrona ed il marito ha deciso che fosse giunto il momento di liberarsi per sempre dell’animale.

La macabra scoperta lo scorso venerdì, quando un agente di polizia penitenziaria stava passeggiando con il suo cane nel parco di via Lodigiani ed ha notato un uomo tirare con forza una corda attaccata ad un albero.
Dall’altra cima pendeva il cane inerme a circa 6 metri di altezza; l’agente appena accortosi della situazione, ha iniziato a gridare e correre verso l’uomo, mostrando il tesserino per identificarsi.
Il 66enne di Oristano, ma residente a Roma, ha mantenuto la presa ben salda, sostenendo che l’animale fosse già morto.

Subito dopo la fuga con in mano una sega, che probabilmente avrebbe utilizzato in seguito per tagliare in più pezzi il corpo dell’animale. Il poliziotto ha chiamato il 112, raccontando l’accaduto e di aver visto il fuggitivo salire a bordo di un’automobile con due donne.
Grazie ai dati forniti dall’agente, è stato possibile risalire all’identità del colpevole e delle due donne ucraine che erano con lui, di 54 e 66 anni.
Una volta rintracciato e fermato, è stato denunciato per l’uccisione del cane e per resistenza e minacce a pubblico ufficiale; gli sono stati chiesti i motivi del macabro gesto ed ha risposto con freddezza:
“Il cane ormai era un trovatello adottato 8 anni fa ed era diventato ingestibile Giovedì sera, ha morso la mano alla padrona che ha così deciso di liberarsene”.

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