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Agenda vaticana

Papa Francesco: Cari giovani, non restate zitti, non perdete la gioia!

La folla che grida “Crocifiggilo!” non è spontanea ma è il frutto della manipolazione e della menzogna. Quando invece pochi giorni prima Gesù era entrato in Gerusalemme, aveva trovato ad accoglierlo la gioia autentica. Quel giubilo, però, aveva infastidito il potere e quanti cercano il compromesso e l’autogiustificazione.

Questa, in sintesi, la visione di Papa Francesco sul Vangelo, in occasione della celebrazione in piazza San Pietro della Domenica delle Palme.

Il racconto della Passione, ha spiegato il Santo Padre durante l’omelia, vede “incrociarsi storie di gioia e di sofferenza, di errori e di successi che fanno parte del nostro vivere quotidiano, perché riesce a mettere a nudo sentimenti e contraddizioni che appartengono anche a noi, uomini e donne di questo tempo”.

È evidente dal testo evangelico che “la gioia suscitata da Gesù è per alcuni motivo di fastidio e di irritazione”. Una folla acclamante che risulta “scomoda, assurda e scandalosa” per quanti si considerano “giusti e fedeli alla legge”, diventando insensibili davanti alla sofferenza e alla miseria.

Chi, successivamente, ha urlato “Crocifiggilo!” non ha espresso un “grido spontaneo” ma un “grido montato, costruito, che si forma con la calunnia”. È la voce di chi “manipola la realtà e crea una versione a proprio vantaggio”. Costoro non hanno scrupoli di dipingere Gesù come un “malfattore”. Così facendo, “si fa tacere la festa del popolo, si demolisce la speranza, si uccidono i sogni”.

Ecco, allora, l’esortazione di Bergoglio ai giovani: “La gioia che Gesù suscita in voi è, per alcuni, motivo di fastidio e di irritazione, perché un giovane gioioso è difficile da manipolare”.

“Far tacere i giovani è una tentazione che è sempre esistita”, ha affermato il Santo Padre. Molti tentano di “anestetizzarli e addormentarli perché non facciano ‘rumore’, perché non si facciano domande e non si mettano in discussione”, perché “i loro sogni perdano quota”.

Ai giovani presenti, il Pontefice ha raccomandato: “Sta a voi non restare zitti. Se gli altri tacciono, se noi anziani e responsabili stiamo zitti, se il mondo tace e perde la gioia, vi domando: voi griderete? Per favore, decidetevi prima che gridino le pietre”.

Luca Marcolivio

Fonte: www.frammentidipace.it